Il trillo nel gatto: cos’è e che messaggio comunica a chi lo ascolta
Che verso fa il gatto? È facile rispondere che miagola. In realtà, i gattofili meglio informati sanno che il miagolio è soltanto la punta dell’iceberg, e che esiste una differenza sostanziale tra miagolio e vocalizzo. Tra i vocalizzi, il trillo nel gatto è uno più peculiari e curiosi.
Innanzitutto, come si produce, a livello vocale e “tecnico”, il trillo?
I gatti “trillano” a bocca chiusa. L’aria in questo modo non viene espulsa, e spinta attraverso le loro corde vocali produce il suono trillante che ben conosciamo.
Il trillo è un vocalizzo dal significato positivo, utilizzato da Micio come saluto, ad esempio al nostro rientro a casa dopo una lunga giornata, o per attirare la nostra attenzione. I nostri mici imparano a trillare proprio da mamma gatta, che utilizza questo suono per richiamarli o invitarli a seguirla. Quindi, poiché i nostri gatti ci considerano un po’ le loro mamme adottive, coloro che si prendono cura di loro e li nutrono, ha perfettamente senso che utilizzino il trillo per cercare la nostra attenzione.
Detto questo, non tutti i gatti trillano. Il trillo nel gatto è caratteristico dei mici dalla personalità più espansiva e spumeggiante, vivace. I più timidi sono spesso più discreti anche nella loro affettività.
A questo punto, però, potrebbe sorgere spontanea una domanda: possiamo “trillare” a nostra volta? Micio ci capisce?
La risposta è sì, possiamo e così facendo lo lusinghiamo perché parliamo la sua lingua. Inoltre, percependo il nostro tono è persino possibile che Micio comprenda in una certa misura ciò che intendiamo comunicargli.