In memoria del coraggiosissimo gatto Leone… per non dimenticare mai
Ci sono articoli che nessuno vorrebbe mai scrivere, per la semplice speranza che simili atrocità mai accadano. Purtroppo, milioni di speranze e, per chi crede, preghiere, non sono mai sufficienti. Questa è l’amarezza che ci lascia la morte di Leone.
La sua vicenda non la racconteremo dall’inizio, non nel modo classico almeno. E che bene farebbe a noi tutti, compreso chi scrive, esaminare nel dettaglio l’ordalia di un gatto scuoiato vivo? Eppure tante domande ancora aleggiano. Dove si sia consumata la violenza, ad esempio, di preciso. Si sa che è stato trovato moribondo a Angri, in via Orta Loreto, davanti a un’abitazione. Chissà se ha gridato e tanti lo hanno ignorato, o se è stato mutilato in una campagna, lontano da orecchie indiscrete.
Non era un gatto conosciuto nella zona, ed è stato così sfortunato da ritrovarsi a Angri. Tuttavia, come detto, non ci dilungheremo su dettagli tecnici. Oggi scriviamo in memoria di Leone, pescando dalla pozza della rete i più bei tributi ispirati dalla sua esistenza e dalla sua coraggiosa lotta.
Le prime parole è giusto che siano quelle del rifugio che ha provveduto alle sue cure, e più di tutti noi ha assistito alla sua lotta impari contro un male troppo profondo. Quattro giorni di lotta e di dolore, in cui Leone guardava nonostante tutto ancora con fiducia all’essere umano e faceva le fusa. Un meccanismo felino che, è vero, servono anche a gestire meglio il dolore, ma a noi piace pensare che le dedicasse anche a chi lo ha aiutato.
Questa che vedete è la locandina creata per la fiaccolata che si è svolta ieri a Angri. Voluta senza loghi né firme perché “Leone è il gatto di tutti”.
C’è anche chi in memoria di Leone ha composto una poesia in rima, il nostro amico Alessandro Castellani, e ce l’ha inviata:
Non sappiamo ancora, purtroppo, chi abbia commesso questo orrendo crimine. E forse non lo sapremo mai.
Ma la domanda più importante, secondo noi, è: come non dimenticarlo mai? E a nostro parere, non c’è che una risposta giusta. Leone deve diventare una luce che ci guida a fare pressione perché le indagini a suo riguardo proseguano, a suon di mail e lettere all’amministrazione locale.
Se stavolta si arriva fino in fondo, il prossimo che penserà di agire così potrebbe pensarci due volte. Già il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli è intervenuto in Parlamento denunciano l’efferatezza del gesto. Anche il Sindaco di Angri ha espresso la volontà di arrivare in fondo alla faccenda. Attualmente il corpo è a disposizione della Magistratura per ulteriori indagini.
Non solo. Tutti noi possiamo fare di più. Ricordiamo, ora, che la gentilezza e l’attenzione possono salvare una vita. Non ignoriamo quello strano miagolio che potremmo udire di notte, sotto la nostra finestra. Denunciamo il vicino che sappiamo maltrattare il suo quattrozampe, con coraggio. Aiutiamo l’animale abbandonato con cui incrociamo la strada.
Non ci riporterà Leone. Ma proteggeremo forse almeno un innocente dal prossimo malintenzionato, che ahimè è sempre dietro l’angolo. Letteralmente: solo due giorni fa un gatto è stato torturato e ucciso in Sicilia. Non possiamo sapere dove colpirà la violenza, ma possiamo provare a migliorare, nel nostro piccolo, anche solo una vita.
Ciao, Leone. Ci faremo perdonare.