In Turchia un gatto randagio è andato a farsi curare la zampa in pronto soccorso
La Turchia è un paese abbastanza vicino a noi, eppure che sentiamo ancora culturalmente molto lontano e arretrato dal punto di vista sociale.
E, se pure è vero che non tutti gli aneddoti che giungono da terra turca sono positivi in questa ottica, non si può negare la diversa e avanzata sensibilità che questo popolo ha verso i gatti. E la storia di oggi ne è l’ulteriore testimonianza. Sembra incredibile, eppure è accaduto davvero: in Turchia un gatto randagio è andato a farsi curare la zampa in pronto soccorso.
Ci troviamo, nello specifico, a Bitlis e per la precisione al Tatvan State Hospital. Un randagio bianco e nero ha scelto proprio questa struttura sanitaria per chiedere aiuto.
Non sappiamo come sia successo, se si sia trattato della conseguenza di un episodio di maltrattamento, una pestata violenta ma accidentale o una fuga troppo affrettata e rocambolesca, tante sono le situazioni che un micio senza casa si può trovare ad affrontare. Sta di fatto che è entrato al Tatvan zoppicando visibilmente, e proprio lì è rimasto un poco in attesa, come qualsiasi paziente. Alla fine, allo stesso modo, si è fatto avanti e sulla sua strada ha incontrato l’infermiere Abuzer Ozdemir.
Detto, fatto, Micio ha ricevuto l’aiuto di cui necessitava. E che si è rivelato provvidenziale. Il video è stato condiviso dalla politica Evrim Rızvanoğlu su Twitter, e noi lo ri-condividiamo molto volentieri.
Ayağı kırılan sokak kedisi, aksayarak Tatvan Devlet Hastanesi’nin acil servisine girdi. İyi kalpli hemşire Abuzer Özdemir, kediye gerekli müdahaleyi yaptı. 💜🐈 pic.twitter.com/BCf9y4hdsn
— Evrim Rızvanoğlu (@RizvanogluEvrim) November 18, 2022
Sì, perché in Turchia un gatto randagio è andato a farsi curare la zampa in pronto soccorso e ha fatto bene, visto che quando si è ripresentato in zona l’arto era praticamente guarito! Chissà quanto ci avrebbe messo a ritornare in salute senza alcun aiuto, e chissà che guai poteva dover affrontare Micio nel frattempo. Del resto, la vita di strada sa essere molto dura.
Vale la pena di concludere con una riflessione: come avrebbe reagito un infermiere in Italia, a una richiesta così peculiare e a un paziente a quattro zampe?
