Jose, il micione nero ucciso in nome dell’omofobia
I crimini originati da un sentimento di odio verso un gruppo etnico, razziale o che si distingue per la sua preferenza sessuale non sono ormai una novità, e in verità hanno radici molto antiche. Purtroppo, di questa spirale di odio è rimasto vittima Jose, un micione nero. La sola colpa del povero Jose è stata di scegliere come umano Andrew Davies, un attivista gay che combatte per i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
Andrew Davies è direttore esecutivo dello Unity LGBT Centre e vive a Waunarlwydd, cittadina del Galles. Ci è cresciuto, in quella cittadina, ma ha fatto l’errore fatale di rivelare il suo orientamento sessuale, quello di un omosessuale, con la fondazione della LGBT. E proprio in virtù del suo essere gay, l’uomo è stato costretto nel 2014 a un cambio di residenza in seguito a una serie di lamentele, proteste e offese da parte del suo precedente vicinato, tutte mirate a farlo traslocare. Per Andrew non c’era pace: accusato di minacciare i bambini con la sua sola presenza e di essere uno sporco sieropositivo, rincasava con il benvenuto di biglietti offensivi, si ritrovava lettere minatorie nella posta e doveva persino sopportare offese verbali nel malaugurato caso in cui avesse incontrato un membro del vicinato.
E quando nonostante tutto questo si è rifiutato di arrendersi agli omofobi, il vicinato ha ben pensato di mandargli un segnale forte e chiaro. Un qualcuno non identificato ha infatti catturato il povero Jose e l’ha costretto a ingoiare un totale di 26 pastiglie di paracetamolo, una sostanza estremamente tossica per i gatti. E rientrando a casa, Andrew è stato salutato dal cadavere di Jose. Non contenti, gli assassini gli hanno persino inviato un biglietto di condoglianze condito con uno smiley sorridente. È raccapricciante pensare come, peraltro, Jose sia stato assassinato proprio poco dopo la morte della madre di Andrew: come se lo avessero voluto colpire proprio nel suo momento di maggior vulnerabilità.
A questo punto, Andrew si è arreso: ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine, che lo hanno aiutato a cercare una nuova dimora in una differente zona della di Waunarlwydd.
Per Andrew, speriamo che ora le cose vadano meglio. Di Jose purtroppo sappiamo molto poco, non abbiamo neppure una foto. Sappiamo che era stato così battezzato in onore dell’allenatore di calcio Jose Mourinho, e certamente capiamo dalle parole di Andrew che è stato molto, molto amato. Resta la rabbia profonda per la cattiveria di persone dalla mentalità da Medioevo e incapaci di accettare ciò che non conoscono o non fa parte di loro, disposte persino a uccidere un gatto, che certo non ha colpa per l’orientamento sessuale del suo umano.
Buon ponte, Jose. Solo questo resta da dire.