Josefina di Almería e i suoi 150 gatti chiedono aiuto!
C’è una sorta di “identikit” del volontario animalista che gira per il web ormai da tempo, e che inizia così:
È una persona che all’inizio ha del tempo da dedicare a una causa benefica. All’inizio. Poi finirà per non avere tempo neanche per se stesso: questo se sarà un bravo volontario.
Un incipit che vale anche per Josefina, volontaria della città spagnola di Almería.
La sua avventura inizia anni fa, quando ha iniziato, con l’aiuto di un’altra signora, ad accogliere alcuni mici bisognosi in una casa rifugio. A questi mici è sempre stato fatto il possibile per non far loro mancare niente, compreso il veterinario e il cibo adeguato al loro benessere. Josefina e la sua amica si sono sempre suddivise le spese, fino all’estate del 2014. Infatti, allora è sopraggiunto un grave problema familiare nella vita della socia di Josefina, un problema che le ha reso impossibile aiutare il rifugio a prosperare come aveva sempre fatto.
Da allora, Josefina è rimasta sola con la bellezza di 150 gatti da accudire, nutrire, curare.
L’amore non le manca, ma il denaro è un problema. E proprio l’assenza di denaro l’ha costretta a cucinare pentoloni di riso e verdure con solo qualche bustina di cibo per gatti: sempre meglio che lasciarli del tutto a stomaco vuoto, ma si tratta comunque di un tipo di alimentazione che non fornisce ai mici tutto ciò di cui hanno bisogno e che aumenta la loro probabilità di contrarre malattie. Così, Facebook alla mano, ha chiesto aiuto e aperto un evento dedicato ai suoi mici.
Una mossa che, lo si capisce scorrendo i post, le ha fruttato diversi aiuti. Al punto da strapparle un sorriso.
Il denaro inviato è stato utilizzato per pagare visite mediche, vaccinazioni e sterilizzazioni per i mici pronti ad andare in adozione, mentre il cibo inviato ha nutrito a dovere le pance feline.
Non solo. C’è stato anche chi ha inviato tiragraffi!
L’emergenza però non finisce mai; nonostante Josefina tenti il tutto per tutto per trovare loro un posto in altri, più “ricchi” rifugi, o ancora meglio una casa calda, restano comunque tantissimi animali di cui occuparsi. Per chi volesse dare una mano, nell’evento si trovano tutte le opzioni con cui inviare aiuti, denaro e non.