La caccia all’arrosto natalizio

Natale è ormai vicinissimo, e noi abbiamo pensato di mettervi sull’avviso su quelli che sono, molto probabilmente, i piani del vostro micio in merito al vostro arrosto natalizio. Siamo quasi sicuri che ne siate già al corrente, ma forse ignorate la strategia che sta macchinando per la caccia all’arrosto natalizio. Sappiatelo, non si accontenterà degli avanzi: vuole il boccone migliore, e lo vuole prima che abbiate terminato il vostro pasto.

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Tutto inizia ben prima della presentazione in tavola. I piani del gatto si mettono in pratica già a partire dalla preparazione dell’arrosto: noterete come, danzandovi tra i piedi e cercando continuo accesso al piano della cucina, cerchi di “aiutarvi” e vi offra il suo contributo. Dopotutto, è anche nel suo interesse che l’arrosto risulti una vera leccornia. In questa fase, pervasi magari di umore natalizio e generoso, potreste anche ridere dell’insistenza del vostro felino e concedergli qualche boccone di qualche leccornia. Non fatelo! Sarebbe l’inizio della vostra resa!

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Che riusciate o no a resistere, comunque, la lotta non termina qui. Micio ricorrerà a tutta la sua pazienza e metterà a dura prova la vostra, continuando a interferire nelle operazioni e sperando di cogliere i primi segnali di sconfitta da parte vostra. Potrà essere estenuante, potreste aver voglia di supplicarlo di lasciarvi cucinare senza interferenze: pessima mossa, perché sarà proprio dal vostro tono supplichevole che la vostra adorata palla di pelo capirà di starsi avvicinando alla meta. Ponete particolare attenzione al momento in cui starete portando in trionfo, verso il tavolo da pranzo, il magnifico arrosto, perché sarà allora che, con la scusa di essere eccitato e esaltato dall’odore del succulento cibo, Micio cercherà di farvi inciampare e poter così addentare la coscia ben rosolata.

tavoloOra, diciamo che fino ad ora avete resistito, o almeno siete riusciti a non farvi sgambettare. Il fatto che l’arrosto sia sul tavolo non significa che sia al sicuro. Dopo aver tentato con l’astuzia e l’agilità, infatti, Micio ricorrerà alla pucciosità felina: sarà un vero, per quanto adorabile, tormento, supplicherà a turno ogni occupante del tavolo di allungargli un pezzo della preziosa preda. E qualcuno tra i vostri amici, o familiari che sia, potrebbe anche esserne tentato. Vuoi perché non sa resistere a quegli occhioni e quel miagolio supplicante (qualcuno potrebbe persino chiedervi, con aria accusatoria, se avete nutrito quel “povero gatto”), vuoi per toglierselo di torno. Probabilmente, comunque, a Micio non basteranno quei piccoli assaggi concessi con grazia.

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Quando meno ve lo aspettate e avete abbassato la guardia, o, a seconda del carattere di Micio, quando siete così esasperati da non saper più da che parte guardarvi le spalle, accade. Il vostro sinuoso felino ha sfruttato quel piano sopraelevato dietro di voi che può essere un carrellino da portata, un comodino o comunque un mobile ad altezza tavolo e ora allunga la zampa con decisione verso la succulenta coscia dell’arrosto. Voilà. E che volete fare ormai, toglierglielo dalle zampe? Tanto non lo mangereste comunque…

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A questo delizioso quadretto manca giusto il tocco finale. Siccome siamo, alla fine, deboli di fronte a sua magnificenza felina, è probabile che tra bocconcini, assaggi e soprattutto la coscia arraffata Micio si sia ingozzato. Tenete d’occhio il divano o i regali sotto l’albero, perché sono i posti più probabili in cui vomiterà. E se restano intatti, la vittima prediletta sarà certamente la scarpa dell’ospite più detestato da Micio.

Beh… buon Natale, eh!