La capanna di Fidene e il gatto più antico d’Italia
Esiste a Fidene, area alla periferia nord di Roma, una capanna protostorica forse poco nota, ma che ha un primato non da poco tanto per la microstoria quanto per gli amanti dei gatti: vi è stato infatti rinvenuto, diversi anni fa, lo scheletro di quello che si ritiene sia stato il più antico gatto domestico d’Italia.
Fidene, Cristerium (che occupava la zona oggi nota come Settebagni) e l’etrusca Veio si erano alleate contro Romolo. L’alleanza non poté tuttavia resistere all’invasore Romolo, che dopo aver conquistato Fidene vi insediò 2500 suoi coloni. Oggi Fidene è una borgata sulla Salaria e uno dei municipi a più alta densità abitativa.
La capanna protostorica si trova in Via Quarrata, che è in realtà la ricostruzione, effettuata con tecniche costruttive dell’epoca, della casa protostorica dell’Età del Ferro in cui il nostro gatto domestico ha vissuto. All’interno vi si trovano suppellettili come vasi e un braciere, anch’esse ricostruzioni di ciò che gli scavi hanno rivelato.
Il braciere, in particolare, ha svelato la triste fine del più antico micio domestico d’Italia.
La presenza di ceneri ha fatto presupporre che sia accaduto un incendio, forse provocato proprio dal braciere; e tra le ceneri, è stato ritrovato lo scheletro del felino, che si è evidentemente trovato senza via di scampo. Proprio la presenza delle ceneri, però, ha aiutato la conservazione della capanna e dello scheletro.
La capanna nel 2005 circa era ancora in ottimo stato di conservazione. Tuttavia, solo due anni dopo, durante una riunione pubblica del Consiglio dell’allora Municipio IV di Montesacro venne discusso lo stato di abbandono della costruzione. Parole che tali sembrano essere rimaste, perché pare che almeno fino a luglio 2015 non sia stato preso alcun provvedimento: il tetto della capanna è da riparare con urgenza, i cartelli esplicativi sono stati divelti, le sterpaglie e i rifiuti regnano sovrani. Le visite guidate a questo sito archeologico di Fidene erano da tempo interrotte. Un peccato, perché la storia del gatto della capanna potrebbe stimolare l’interesse dei bambini verso la storia.
Ma è ancora nello stesso stato, oggi? Stando però al sito web della sovrintendenza di Roma sono ora riaperte, seppure solo a gruppi accompagnati. Ciò lascia sperare che la capanna sia stata rimessa in sesto.
Se qualche lettore romano avesse informazioni, condivida senza paura! Siamo curiosi!