La città dedicata alla dea Bastet, Bubastis: un po’ di storia

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Quando si pensa a un tempo in cui i gatti erano divinizzati, torna immediatamente alla mente l’Egitto. E a maggior ragione, se si considera che il pantheon egizio comprendeva anche una dea a tema felino, Bastet. Ebbene, esisteva anche Bubastis, la città dedicata alla dea Bastet.

città dedicata a bastet
“File:Karnak Tempel Bubastis-Portal 03.jpg” by Olaf Tausch is licensed under CC BY 3.0

Forse agli appassionati di letteratura questa città non è nuova: H.P. Lovecraft la cita nel suo racconto La città dei gatti neri. Oggi di Bubastis, che si trovava a sud-est della moderna Zagazig, esistono solo le rovine di pietra rossa. Eppure, in tempi antichi è stata un centro pulsante di vita e dedizione.

Bubastis, la città dedicata alla dea Bastet

Bastet, che nasce dalle ceneri della dea della guerra Bast, aveva qui il cuore del suo culto. Il nome di Bubastis in egiziano è Pr-Bȝst.t , pronunciato convenzionalmente Per-Bast. È un composto di due termini: pr , che può essere tradotto con “casa”, e il nome della dea Bastet ; quindi la frase significa “Casa di Bastet“.

A Bubastis venivano fabbricate numerose mummie di gatti, che si è recentemente ipotizzato fossero in realtà offerte votive alla dea presentate con lo scopo di ottenerne il favore. Esattamente come i nostri ceri nelle chiese. Anche per questo le bare erano a forma di gatto, o avvolte in tessuti che ne ricordassero le fattezze.

città dedicata alla dea Bastet
Markh at English Wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Bubastis residenza dei faraoni

Ciò che in pochi sanno è che la città è stata residenza reale durante la 22esima dinastia, e con il tempo è giunta a divenire anche centro di commerci di grande importanza. Era sede di un festival pieno di gioia, che iniziava con la traversata in barche del Nilo e si svolgeva appunto a Bubastis, con vino per tutti i partecipanti e musica.

La città dedicata alla dea Bastet, quindi, è forse poco conosciuta dai non “addetti ai lavori” ma ha svolto un ruolo non da poco nella storia egizia. A smantellarne le mura furono i Persiani, ma è Erodoto stesso a riconoscere, tempo dopo, come la bellezza e l’armonia di Bubastis siano rimaste inalterate.

E voi, avete mai visitato queste rovine?