La colonia felina dell’ospedale Luigi Sacco di Milano

Quando si parla di colonie feline, i problemi sembrano non mancare mai: qualche volta si tratta di semplici rimbrotti di condomini, ma purtroppo in altri casi il rimbrotto sfocia nel pestaggio delle gattare, o ancora nell’avvelenamento dei mici o nel trasferimento burbero della colonia. Scalda quindi il cuore l’esempio che offre la colonia felina dell’ospedale Luigi Sacco di Milano.

Due membri della colonia felina dell’ospedale Luigi Sacco nel 2013. Fonte: http://milano.corriere.it/. Foto di Nicola Vaglia.

Infatti, alloggiata presso l’ospedale Luigi Sacco di Milano, e precisamente nell’area compresa tra gli scantinati del padiglione di fisioterapia e l’area dei giardinetti, è esistita almeno fino all’aprile del 2013 una colonia felina. I mici che la compongono hanno nomi come  Trottolo, Lulù, Milo, Zampetta e Bambi, e si sono guadagnati, nel tempo, l’affetto tanto dei pazienti quanto del personale. Entrambi, sia ammalati sia personale medico, se ne prendono cura.

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Fonte: http://milano.corriere.it/. Foto di Nicola Vaglia.

Un affetto tanto profondo che quando, in seguito all’ingresso accidentale di uno dei gatti nei reparti, l’amministrazione dell’ospedale Sacco ha approvato e deliberato che chiunque nutrisse i gatti della colonia sarebbe andato incontro a una multa, il personale si è opposto al provvedimento come un sol uomo, compreso il direttore generale Callisto Bravi.

L’associazione milanese “Mondo Gatto”, in concerto con i benefattori della colonia, ha proceduto con la sterilizzazione dei mici, in modo che il loro numero rimanesse gestibile e non crescesse eccessivamente.

Purtroppo, anche la colonia felina dell’ospedale Luigi Sacco di Milano non gode di una vita perfetta. Nel mese di marzo alcuni gatti sono stati trovati morti, forse avvelenati, ed è possibile ne siano responsabili proprio individui che erano invece concordi con il provvedimento precedentemente citato dell’amministrazione. Qualsiasi fosse la causa, le volontarie di “Mondo Gatto” si sono messe all’opera per muovere gradualmente la colonia verso l’area verde dell’ospedale, in modo da tenerla leggermente più lontana dall’edificio e così, forse, più al sicuro.

Le informazioni contenute nell’articolo, come già detto, risalgono all’aprile 2013. Ignoriamo quale sia lo stato attuale della colonia, se le morti siano cessate e come siano i rapporti con l’amministrazione dell’ospedale Sacco. Chi tra i lettori ne sapesse di più, è benvenuto a condividere eventuali notizie più recenti!

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