La donna è gatto e l’uomo è cane… in chiave ironica e umoristica

Chi ci legge da un po’, ma anche in realtà il gattofilo ben informato, sa che esistono una serie di teorie che sostengono l’esistenza di varie similarità tra donna e gatto. Ebbene, anche un nostro artista nostrano, Emiliano Luccisano, pare sostenere questa ipotesi. Anzi, a suo (ironico) parere, la donna è gatto e l’uomo è cane. Ecco come lo spiega in parole sue!

Se dovessi descrivere al meglio le differenze tra UOMO e DONNA, direi che LA DONNA È UN GATTO e L’UOMO È UN CANE.

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La donna è gatto e l'uomo è cane

Fonte: https://www.facebook.com/luccisanodicecose/

IGIENE PERSONALE

Il gatto, intanto, si lava. Parecchio. Se passa addosso cremine de saliva in continuazione, co più tenacia de ‘no stuccatore polacco. Poi unghie, trucco, cerette varie e via. Cinque volte al giorno. Quando cammina brilla talmente tanto che pare un primo piano de Barbara D’Urso.

La donna è gatto e l'uomo è cane

Fonte: https://www.wwwallaboutcats.com/

Il cane no. Il cane non se lava. Ogni tanto qualche bidet autogestito, ma quello non conta. Il cane si lava solo quando la comunità intorno glielo impone.
E allora salta nella vasca, sbatte, scivola, urla, abbaia, canta, perde peli ricci che dopo de lui la vasca da bagno sembra un catalogo de moquette anni ’80, esce, non s’asciuga, se sgrulla un po’ e va a giocare a pallone. Quando ha finito lui, er bagno sembra un documentario sulla guerra del Kosovo. Sta messo peggio de no stadio dopo un concerto de Vasco Rossi.

LE COCCOLE

Il gatto ci sa fare. Inizia a guardarti da lontano. Si muove un pochino e si fa guardare. Poi si avvicina suadente, morbido, sinuoso. Inizia a strusciartisi addosso, prima col corpo, poi con la coda. Poi piano piano inizia a fare le fusa. Ogni tanto miagola, che sembra che dica: “Miao… te ricordi quel vestitino de Zara, miao… quello bello, miao… no mica quello in saldo, quello della collezione nuova, miao frrrr… ah mi madre ha chiesto se domenica stamo a pranzo da lei miao…”

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Fonte: http://www.dailymail.co.uk/

Il cane no.
Il cane non ci sa fare, non ha le vie di mezzo. È meno delicato der parrucchiere de Malgioglio. Er cane se lo guardi pe’ più de du secondi s’avvicina e prova a leccatte. Subito, senza perde tempo. Se solo provi a faje ‘na carezza se sdraia a pancia all’aria, apre le gambe e te guarda come pe dì: “Vai, fai tu, tanto sai come se usa!”.

IL SESSO

Il gatto decide lui. Senza se e senza miao. Al gatto je rode er culo un giorno sì e un giorno pure, e in entrambi i giorni je stai comunque sul cazzo. Se poco poco provi ad avvicinarti senza permesso, te graffia talmente forte che te lascia i segni a forma de smalto de Kiko. Poi ti guarda e ti soffia: “Ffffffanculo, ho bisogno dei miei spazi! Tu pensi solo a quello, non mi capisci!” I maschi sono capaci di passare anni sotto la finestra tutte le notti, puntuali dalle 23 in poi:” Miao, miao, miao”. Più o meno come su Messenger: “Ciao, Ciao, Ciao, Hey, Ciao, Perchè non mi rispondi?, Ciao, Ciao, Hey, Hey, Ciao”.
Ma è inutile, se lei non vuole, non te la dà manco se je ne regalano una omaggio co na promozione de Tezenis. Mai.

Il cane no. Il cane è diverso. Il cane appena vede un culo non je frega più nemmeno capì de chi è.
Annusa pe vedé se è vivo e va, pisello al caldo e sguardo all’orizzonte. Poi sgrullata de rito, e via a fa il fantacalcio coi colleghi de banca.
Molto però dipende dall’ora.
A inizio serata magari prova a scegliere quella più bella, verso le undici inizia a provacce co tutte le razze che Noè ha salvato, dopo mezzanotte s’accontenta pure de un chihuahua morto de meningite. È così, so’ cani.

Sembrerebbe già abbastanza così, o no? Eppure le motivazioni di Emiliano Luccisano secondo cui la donna è gatto e l’uomo è cane proseguono. E di gran carriera!

L’INCAZZATURA

Quando un gatto è arrabbiato con te, è silenzioso.
Tanto silenzioso che in genere te ne accorgi dopo 15 giorni.
Ma a lui non je ne frega niente, lui è paziente. Il gatto non è che t’aspetta sulla riva del fiume, er gatto sulla riva del fiume ce sta proprio in campeggio.
Quando te ne accorgi ormai è troppo tardi, perché lui sta arrabbiato dal mese scorso e tu non te ricorderai mai che je poi avé fatto, ma lui si.
Lui lo sa benissimo. Il gatto tiene un registro dei torti subiti dal suo primo giorno di vita ad oggi.
E quello che gli hai fatto tu non è “un torto”… è l’ENNESIMO TORTO.
In genere te ne accorgi perché tu provi ad accarezzarlo e lui tira dritto, manco te guarda, co ‘na dignità ostentata che manco la regina Elisabetta er giorno dell’incoronazione.
Tu provi a capire, je vai dietro, je dai da magnà, je regali un giocattolo… ma lui niente.
Sta così, fermo: na sfinge de marmo su un piedistallo de vendetta.
L’unica cosa certa è che non è ‘na questione che risolvi co du giorni.
Ci vuole tempo. Tanto tempo. Tantissimo.

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Fonte: http://www.catster.com/

Il cane no.
Il cane appena fai qualcosa che non je sta bene impazzisce subito: ringhia, abbaia, se dimena, se la prende cor divano, co le scarpe, co l’osso, se butta per terra, se rialza poi se ributta… questo pe circa venti minuti.
Tu lì lo devi lascià perde.
Poi all’improvviso, BOOM: je se resetta er sistema.
Er cane è più corruttibile de ’n avvocato povero.
Basta mezza carezza che te sorride come er sole dei Teletubbies.
Dopo du minuti già non se ricorda più niente.
Viene la, se sdraia e allarga le gambe.
Quand’è così è perché vole fa pace.

I REGALI

Il gatto i regali te li fa, abbastanza spesso, per dimostrarti che apprezza il fatto che tu sia un suo servo devoto. Il gatto però te fa i regali che piacciono a lui, e se non te piacciono pure a te se incazza. Vedi che t’arriva vicino al letto co un piccione sgozzato, che je farebbe venì l’ansia pure a chef Rubio, te lo poggia lì e te guarda come a dirti: “Che fai non te lo mangi? Guarda che è bono! Mammamia non capisci niente, ma proprio tu me dovevi capità?”
Un po’ come quando te regalano ‘na felpa beige attillata co sopra stampate tre palme nane finto consumate. Tu la guardi rassegnato come le truppe naziste quando i Russi hanno sfondato il confine a Berlino e loro te dicono: ”Che c’è nun te piace? Guarda che quest’anno va de moda ‘na cifra, l’ho vista nell’ultimo selfie de Fedez! Vabbè allora fai come te pare, continua ‘a andà in giro vestito come come la nazionale de Curling!”

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Fonte: http://www.cutenessoverflow.com/

Il cane no. Il cane i regali non te li fa. Non è che non ti vuole bene, è che è distratto, non ce pensa, se scorda. Il cane il massimo che po’ fa è sdraiasse vicino a te a guardasse la televisione. Niente de più.
Il problema è che dopo dieci minuti che sta là, te comincia a guardà languido co la lingua de fori, se gira a pancia all’aria e apre le gambe. Questo se te va bene. Quando te va male te comincia a molestà er polpaccio pensando a quella che lavora al bar sotto l’ufficio.

FEDELTÀ E TRADIMENTO

Il gatto de base te sopporta. Infatti se non je dai troppo fastidio te se tiene. Difficilmente va a cercà ‘n altro gatto, tanto lo sa che dopo du giorni tutti je sporcano la cuccia, lasciano pezzetti d’unghia in giro e je spargono la sabbietta pe’ casa. Tutti.
‘Na volta messo in chiaro che quello che comanda è lui, che l’organizzazione della casa e del tempo girano intorno a lui, che lui pe te deve venì prima pure rispetto alla questione ambientale globale e che servirlo e riverirlo è un tacito dovere contrattuale che tu hai accettato con piacere ed entusiasmo, pe lui va bene.
C’ha troppe cose da fa pe’ sottomettene uno nuovo ogni du mesi.
Non sei tu che hai scelto lui, è lui che te sta a fa er favore de dormì a casa tua.
Sei un privilegiato e non perde occasione de fattelo notà, se te sta bene bene, sennò peggio per te.

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Fonte: https://www.pinterest.com/

Il cane no.
Il cane si sa, è fedele… moralmente diciamo.
Nel senso che te vole bene davvero e solo a te.
Però capita che appena te ne vai du ore da casa lui qualche cazzata la fa. Sicuro.
De quelle irrimediabili, imperdonabili.
Appena t’allontani mezz’ora a lui je scatta proprio er Dottor Jakyll.
Perché er cane è così, quando je parte l’eccitazione non capisce più un cazzo: salta, morde, distrugge, corre, lecca, sbava, sbatte, feconda…
Sembra Gianluca Vacchi pippato a un convegno sulla vita de Lapo Elkann.
Poi te ritorni… e lui svagheggia. Manco te guarda. Lui pensa de riuscì a fa finta de niente, in realtà è più sgamato de Anna Maria Franzoni.
Appena sente che giri la chiave de casa se mette a ‘n angolo co la testa sotto ar tavolino e comincia a pensà: “Porca miseria speramo che sto giro nun se n’accorge”.
Nel frattempo intorno a lui ce stanno più prove schiaccianti che ossigeno.
A quel punto allora se gira, te guarda, se trasforma nel bimbo africano della pubblicità dell’Amref e te fa l’occhioni tristi, come a ditte: “Te prometto che non lo faccio più. Lo so che stamo già a quaranta volte ma stavolta è più o meno quella quasi vera. Te lo giuro sul joystick della playstation”
Poi abbassa l’orecchie, mette la coda tra le gambe, se trascina come Yo de Winnie Pooh durante na crisi de sciatica, se sdraia a ‘n angolo e fa finta de piagne.
Se lo perdoni se ricomincia da capo, se lo abbandoni va a dì a tutti che sei un bastardo.

Questo ironico trattato su come la donna è gatto e l’uomo è cane termina, quindi, con le parole che seguono.

Ad ogni modo, si potrebbero dire ancora molte cose ma credo che il concetto sia chiaro: la DONNA e l’UOMO, così come il GATTO e il CANE, appartengono a due specie completamente diverse, c’è poco da fare.
Si incuriosiscono, si divertono, si sopportano…
In parole povere se fanno compagnia, come due rette parallele che se incontrano allo “sti cazzi”
C’è chi preferisce il cane, chi preferisce il gatto e poi invece c’è chi, a tutto questo, preferisce la solitudine.

Molto filosofico, a modo suo! Conoscevate questo artista?

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