La fuga dall’Ucraina della modella Yulia Khromtsova con i suoi tre gatti
Dal comfort delle nostre case, non possiamo immaginare cosa significhi vivere nel terrore di un’invasione e nell’attesa di sirene di allarme e bombardamenti. Chi è rimasto in Ucraina a combattere possiede un coraggio davvero fuori dal comune, ma chi ha scelto la fuga non è da biasimare: molti di noi, forse, avrebbero fatto esattamente lo stesso. E, in ogni caso, anche abbandonare il paese non è facile come sembrerebbe. Ce lo racconta la fuga dall’Ucraina della modella Yulia Khromtsova con i suoi tre gatti.
Yulia Khromtsova e il suo compagno vivevano a Irpin con il loro cane Tyson e i loro tre gatti, Anton, Masha, Ivanchuk. Questa foto è di 5 settimane fa, una delle ultime pubblicate sull’account Instagram della modella, ed è anche una delle ultime immagini di una città ormai profondamente cambiata.
Quando, il 24 febbraio, è iniziata l’invasione russa, la famiglia si è trasferita in un grattacielo alla casa di un amico. Questo fino al 6 marzo, quando i bombardamenti si sono intensificati e persone e animali si sono spostati nei seminterrati. È stato allora che la Khromtsova ha optato per la fuga dal paese. Così, animali al seguito, è iniziato il lungo viaggio.
Il mio ragazzo aveva due zaini in spalla e quel trasportino con i tre gatti che pesava come un sacco di cemento. Io tenevo Tyson.
Sono partiti a piedi, ponte dopo ponte, campo dopo campo. E sempre, in lontananza, l’eco delle esplosioni. Il viaggio non ha risparmiato neanche la vista di scene cruente, come i cadaveri di una famiglia con due bambini. Il cane è sempre rimasto calmo; non così i gatti che, terrorizzati dai rumori e lontani dalla loro casa, non potevano nemmeno uscire dal trasportino per fare i bisogni.
Tempo dopo, Yulia Khromtsova e la sua famiglia sono riusciti a ottenere un passaggio su un camion per un tratto di percorso. Il resto del tragitto è trascorso con mezzi vari, fino a quando hanno finalmente raggiunto una zona sicura e una casa in cui stare, così anche Anton, Masha e Ivanchuk hanno potuto essere liberati.
Appena abbiamo aperto il trasportino non sono usciti, lo hanno fatto cinque minuti dopo e sono scappati nella casa e si sono nascosti in luoghi che era impossibile trovarli. Anton, il più anziano, ci ha messo un’ora ad acclimatarsi, gli altri due gatti in 6-8 ore. Ora sono insieme, non vogliono separarsi neanche per un minuto.
A conclusione, troviamo più che giusto riportare le parole di Yulia Khromtsova, in merito a come gli animali siano parte della famiglia.
A partire dal 24 febbraio ho sentito solo dire che gli animali in tempo di guerra sono un peso e che avrei dovuto lasciarli nell’appartamento. Ma ora loro sono con me. Non li abbandonerei anche sapendo che non potrei portarli via: che sia una questione di vita o di morte, ne sono responsabile per sempre.
Parole che, proprio perché giungono da una persona che ha vissuto una guerra da vicino, acquistano ancora più peso. In particolare di fronte ad alcune rinunce dal peso, ora, ancora più falso e flebile.