La gatta Starbuck che batte il cinque: esiste davvero!
Quante volte abbiamo detto, o sentito dire, “Batti il cinque!”? Senza dubbio spesso. Non sono forse tanti, però, che hanno modo di dirlo al proprio micio e vederlo persino rispondere prontamente alla nostra esortazione. Proprio come fa la gatta Starbuck che batte il cinque. Questa fenomenale gattona vive nel New Jersey e nella sua vita è passata dalle stalle alle stelle.
Starbuck aveva solo quattro settimane quando è stata trovata, sola, spaventata e infreddolita, nel pozzo di protezione di una finestra. Era finita lì chissà come, e non sapeva come uscire. A salvarla sono stati i cugini di Doug e Christie, che non appena hanno visto le foto di quella scricciola se ne sono innamorati.
Era minuscola, estremamente sottopeso, tanto da pesare solo 284 grammi, aveva i vermi e un’infezione del tratto respiratorio superiore le aveva chiuso gli occhi. Nonostante questo, Doug e Christie non si sono spaventati. Le hanno aperto le porte della loro casa e hanno iniziato assieme a lei il percorso di guarigione. L’hanno chiamata appunto Starbuck, proprio come il famoso personaggio della serie tv Battlestar Galactica.
Con le giuste cure, gli occhi di Starbuck si sono aperti… seppure solo in parte. La diagnosi è stata di microftalmia, vale a dire che i suoi occhi, mentre era nel grembo della madre, non si sono adeguatamente formati. Come risultato, ora è rimasta priva della vista. Non che questo sia un problema per lei! Con il tempo ha recuperato peso e si è rimessa in salute. E oggi, la gatta Starbuck che batte il cinque è una gatta spumeggiante e vivace, pressoché autonoma nonostante la sua disabilità.
Preferisce, naturalmente, i giocattoli rumorosi, che le permettano di seguirne i movimenti con l’udito, in mancanza del senso della vista.
Starbuck sa essere anche parecchio affettuosa. Adora le coccole ed è tutto tranne che insolito che faccia la pasta, rumoreggiando di fusa, mentre il suo papà è seduto sul divano a guardare la tv.
È però dalla mamma, Christie, che ha imparato a dare il cinque!
Non è un vero fenomeno?