La gatta Tiddles di St. Mary e la sua lapide, segno di amore profondo

Tanti tra i lettori, certamente, hanno visitato il Regno Unito e nello specifico l’Inghilterra. Non molti, forse, hanno avuto modo di transitare da Fairford. Si tratta dopotutto di un paese del Gloucestershire dalle dimensioni modeste, che è casa di circa 3.200 abitanti. Eppure, contiene anche un dettaglio succoso per noi gattofili: la lapide che ricorda la gatta Tiddles di St. Mary.

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St. Mary, nota anche come “St. Mary the Virgin”, è una chiesa nota per le sue finestre a vetro, i suoi monumenti risalenti al 17esimo secolo… e, ultima ma non per importanza la lapide di Tiddles.

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Tiddles è vissuta tra il 1963 e il 1980, anni in cui ha fatto della chiesa la sua casa e del sagrestano e di sua moglie la sua famiglia.

In quanto “responsabile felina”, con tutta probabilità era presente a tutte le funzioni della chiesa. Talvolta, forse, si accovacciava persino sulle ginocchia dei membri della congregazione.

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Quel che è senza dubbio evidente, è che il sagrestano e la moglie hanno ricambiato appieno l’amore di Tiddles.

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Così, alla sua morte, chiesero a Pietro Juggins, uno scalpellino locale, di scolpire sulla sua lapide poche, semplici parole che però l’hanno consegnata alla storia.
Tiddles, la gatta della chiesa, 1963-1980
Ancora oggi, la lapide si trova di fronte al portico della chiesa, dove la gatta Tiddles di St. Mary è stata a suo tempo sepolta.