La Gran Bretagna mette un freno all’allevamento di cuccioli ai fini commerciali
Per quanto l’allevamento e i gattili siano due realtà molto diverse, esiste da sempre una sorta di conflitto ideologico tra di loro. C’è chi sostiene a gran voce che di randagi ce ne siano abbastanza da soddisfare l’intera “domanda” di adozioni, e chi elogia i controlli medici effettuati dagli allevamenti sostenendo il diritto di desiderare un animale di razza. Un tema caldo, dunque, non scevro da interessi economici. Sarà di interesse a molti, quindi, sapere che la Gran Bretagna mette un freno all’allevamento di cuccioli ai fini commerciali.
Infatti, ben presto in Gran Bretagna entrerà in vigore la cosiddetta “legge di Lucy”. Per la precisione, il 6 aprile 2020.
La domanda, fatte queste premesse, è principalmente una.
In che modo, esattamente, tramite la legge di Lucy la Gran Bretagna mette un freno all’allevamento di cuccioli ai fini commerciali?
È presto detto: dal 6 aprile 2020, i negozi di animali domestici non potranno acquistare cuccioli dalle aziende di allevamento, e saranno autorizzati a vendere soltanto animali allevati direttamente da loro. La legge prevede anche altri obblighi, come quello di non separare il cucciolo dalla madre prima della vendita e altri che hanno lo scopo di ridurre il traffico illegale di animali.
Una decisione presa al fine di contrastare le “fabbriche di cuccioli”, vale a dire gli allevamenti in cui, per amore del profitto, le cucciolate sono allontanate dalla madre a poche settimane di età. Un modus operandi che causa spesso malattie e carenze comportamentali. Non è una novità che mamma gatta abbia un ruolo decisivo nel presentare al mondo un gattino sano ed educato, pronto a interagire nel modo corretto con i suoi simili e in grado di distinguere gioco da combattimento!
La legge era in discussione già da tempo, ma una spinta decisiva l’ha data sicuramente la storia di Lucy, un esemplare femmina di Cavalier King Charles Spaniel. La povera Lucy è morta nel 2016 dopo aver partorito più e più volte, senza le necessarie tutele per la sua salute, all’interno di un allevamento del Galles.
Diverse personalità, tra cui il ministro dell’ambiente Michael Gove, hanno applaudito l’approvazione della legge di Lucy.
Sicuramente si tratta di un provvedimento lodevole, scritto con tutta l’intenzione di tutelare gli animali. La Gran Bretagna mette un freno all’allevamento di cuccioli ai fini commerciali, e non può che essere, in sé, una notizia positiva. Eppure, rimane un dubbio. Cosa accadrà se i rivenditori decideranno di mettersi ad allevare cucciolate in autonomia, e lo faranno nella maniera errata perché, al contrario di un allevatore onesto e competente? Che fine faranno i cuccioli derivati da tale usanza?