La storia della micia Zan Zan, fatta di amore e sollecitudine

Viene da sé che, quando adottiamo un animale, ci preoccuperemo sempre prima del suo benessere che di quello di altri. È naturale e umano. Questo non deve però renderci ciechi alle necessità di altri esseri viventi. E cosa c’è di più vicino a noi, inteso come a vista d’occhi, dei nostri vicini di casa? Qualche volta, i membri della famiglia dei nostri inquilini, o vicini, si trovano in condizione di bisogno e siamo proprio noi i primi a poterli aiutare. La storia della micia Zan Zan è giunta alle nostre orecchie grazie al gruppo Facebook “Noi siamo gattolici”, e abbiamo ritenuto di raccontarla proprio a dimostrazione di questo concetto.

Il post originale deriva dalla pagina Facebook di “Enpa Thiene Schio”, dove la storia di ZanZan viene raccontata direttamente dalla volontaria Maria Sofia. Di cui noi riferiamo con piacere le parole.

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Nel 2010 decidiamo di trasferirci. Andiamo a visitare una casa di corte che sembra fare al caso nostro e la prima cosa che notiamo nel cortile è un animaletto grigio e peloso, fermo immobile sotto una pianta, che assomiglia stranamente ad un piccolo procione.
Il vicino, di nome Gino, ci presenta così Zan Zan, una gattina un po’ più piccola del normale perchè tempo addietro era stata investita, ora si è ripresa completamente ma come conseguenza dell’intervento è rimasta più corta e i suoi movimenti un po’ meno “fluidi” la rendono particolarmente buffa.
Per i successivi tre anni dividiamo la casa con Gino, e come succede in ogni abitazione con la corte in comune, ci troviamo spesso a passare del tempo assieme, cane e gatto compresi.
Questo porta inevitabilmente ad un legame di amicizia che si estende anche ai suoi amici pelosi.
la storia della micia Zan Zan

Fonte: https://www.facebook.com/enpathieneschio/

E fino a questo punto, la storia della micia Zan Zan sembra priva di ombre e illuminata solo di gioia. Stato di cose che però è destinato a cambiare, come testimonia la sua continuazione.

Un paio di anni dopo il cane, ormai molto vecchio, purtroppo muore e quando nel 2013 decidiamo di trasferirci lasciamo il nostro vicino solo in compagnia della fidata Zan Zan.
La nostra nuova casa non dista molto dalla vecchia abitazione quindi ogni tanto andiamo a fare visita a Gino fino a che anche lui, non più di due o tre anni fa, decide di trasferirsi in un appartamento lasciando quell’abitazione ormai troppo grande.
Da quel momento non abbiamo più sue notizie, lo incrociamo saltuariamente in auto ma niente di più, fino all’aprile di quest’anno quando, con grande dispiacere, leggiamo la sua epigrafe appesa fuori da una bottega del nostro quartiere.
Inevitabilmente il nostro secondo pensiero va alla gatta, se è ancora viva, chi si occuperà di lei?
La storia della micia Zan Zan

Fonte: https://www.facebook.com/enpathieneschio/

Ci mettiamo così in moto per risalire a quello che era stato il suo nuovo domicilio negli ultimi anni, quando riusciamo ad avere l’indirizzo andiamo a suonare i campanelli dei vicini per chiedere se qualcuno lo conosceva e se avevano notizie della presunta gatta.
Un inquilino ci conferma che con l’anziano viveva una micia, ma che qualcuno del condominio aveva avvisato una volontaria che venisse a prenderla.
Aggiunge che quell’animale pareva messo molto male e che sembrava essere cieco.
Ci informiamo ma non abbiamo trovato nessuna volontaria che avesse in carico una gatta anziana. Piuttosto dubbiosi torniamo per avere chiarimenti e questa volta invece ci confermano che il gatto è ancora nel recinto fuori dall’appartamento del signore deceduto.
Noi ci chiediamo con che cuore si possa abbandonare a se stesso un gatto. La realtà è che, se fosse dipeso dalla buona volontà di alcuni, la storia della micia Zan Zan si sarebbe conclusa in maniera molto, molto triste. E invece, ecco il suo lieto fine.
Era passato ormai un mese dalla morte di Gino ma non sapevamo se la Zan Zan fosse lì in balìa di sé stessa da ancora pìù tempo. Nessuno si era occupato di lei, a parte qualcuno del condominio che le dava qualche crocchetta per cani. La sera stessa torniamo a prenderla, ci dicono di andare dietro casa, è là che è rimasta, da sola. La troviamo tutta curva e arruffata con lo sguardo fisso sul pavimento di piastrelle, sembra invecchiata di 100 anni.
Quando ci avviciniamo e la chiamiamo per nome lei sembra riconoscere le nostre voci, muove la coda e alza la testa, mostrando i suoi occhioni quasi bianchi.
Chi dice che il gatto non ricorda, né gli importa di chi si è preso cura di lui, dovrebbe rileggere il paragrafo precedente. Nonostante il trascorrere degli anni, Zan Zan si ricordava eccome dei suoi amici.
Nel 2020, dopo 10 anni da quando l’abbiamo vista la prima volta, Zan Zan è tornata a vivere con dei vecchi amici, e anche se qualcuno la dava ormai per spacciata, una cuccia calda e del buon cibo le hanno ridato lo spirito e la dignità di una gatta anziana ma di nuovo serena. Inoltre, con le cure giuste, oltre al suo aspetto è migliorata anche la sua vista!
Come evidenziato da quanto scritto nel post a commento riguardo la storia di Zan Zan, tanti gatti devono la vita alla sollecitudine di chi sa vedere la loro sofferenza. Forse, se la sensibilità della collettività crescesse, il mondo potrebbe davvero cambiare.

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