La storia di Linda e del suo micio Anacardo: una vera favola

Le belle storie fanno sempre, invariabilmente, bene al cuore. E si sa che sorridere aiuta a superare anche il peggiore dei momenti. In particolare ora, quindi, vale la pena di concedersi un po’ di zucchero in più. Noi, a questo scopo, abbiamo scelto la storia di Linda e del suo micio Anacardo. Una vera e propria favola a lieto fine.

Prima di narrarla, trascrivendola esattamente come l’abbiamo trovata, ringraziamo il giornalista e scrittore Carmelo Abbate, da cui siamo venuti a conoscenza della storia grazie al suo format “Storie degli Altri“.

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E ora, la parola al narratore, per l’appunto Carmelo Abbate.

Fonte foto: https://www.facebook.com/carmeloabbate1971/

Lei è Linda, ha 23 anni. Vive a Busto Arsizio, in Lombardia. È il 2016. Vola in Albania ospite da un’amica, si concede un giro dall’estetista, fa per entrare in negozio, si blocca. Cos’è quella cosa? Guarda meglio. Ma è un gatto! È accovacciato tra lo sporco, magro come un chiodo, una delle zampine è piegata in modo innaturale.

Linda prova una pena infinita, corre in un market, compra del cibo e glielo mette sotto i baffi. Lo divora. Lei ha le lacrime agli occhi. Lo prende in braccio, cerca un veterinario, non conosce la lingua, trova qualcosa di simile a un ambulatorio, si fionda dentro. La dottoressa guarda l’animale, scuote la testa, la zampa sta marcendo. Amputare! Cosa? Linda è scioccata, prova a chiedere il costo dell’operazione, non capisce la risposta. Va bene, faccia quello che serve. Si separa dal micio con una promessa. Tornerò a prenderti.

Passano i giorni. Chiama la clinica, l’operazione è riuscita, ma il gatto non può restare, devono rimetterlo in strada. Non azzardatevi! Linda corre da lui, non può portarlo a casa dell’amica, prenota una camera in un hotel. Quanti giorni? Boh, il tempo che serve. Adagia il micio sul letto, lo accarezza finché non si addormentano insieme. Nei giorni successivi fa avanti e indietro per le medicazioni, intanto trova un volo, paga documenti, tesserino sanitario, tutto quello che serve per portarlo in Italia, e ci riesce. Atterrano a Milano.

L’epopea sembra finita, ma qualcosa non va. Linda corre a farlo visitare, l’amputazione è stata fatta male, sta andando in setticemia. Oddio e adesso? Altri interventi, altri soldi. Passa una settimana. Linda e il micio tornano finalmente a casa, sfiniti, ma salvi. Ti chiamerò Anacardo.

Linda ha 27 anni, lei e Anacardo vivono in simbiosi, lui si è ripreso alla grande, cammina, corre, fa le fusa, le tira i capelli nel cuore della notte. Qualcuno le chiede perché tanto impegno per un randagio? Lei non sa spiegarlo, dopo una giornata di lavoro affonda il viso nel suo pelo rossiccio, dimentica i problemi, trova la pace.