La storia di un abbandono “di pietà”

Abbandonare un animale non è mai la scelta giusta, né tantomeno la migliore. Gli adulti che nonostante tutto compiono questo gesto lo fanno consapevoli che esistano alternative se per l’animale non c’è più posto in casa, e certamente non agiscono spinti dalla pietà. Ecco perché la storia di un bambino e di un gattino di Kirkland, piccolo paese dello stato del Washington, scalda il cuore nonostante ci siano dei maltrattamenti e un abbandono di mezzo.

E’ più o meno il 15 ottobre, una giornata che sembra uguale a tutte le altre, quando Rachel O’Narn Bjork e il suo cane, impegnati a fare jogging, individuano un elemento inusuale nel panorama: si tratta di una scatola chiusa, che il cane inizia immediatamente ad annusare, con una certa urgenza, e si rifiuta di abbandonare lì. E così, la scatola viene aperta rivelando una cucciola di gatto.

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Allegato alla micia, un biglietto.

cartello

Il fidanzato di mia mamma è cattivo con me. Cerco disperatamente una casa piena d’amore.

Questo recitava il biglietto trovato dentro la scatola, che vi mostriamo anche in foto. La storia a questo punto non è difficile da ricostruire: la gattina era evidentemente oggetto di maltrattamenti, e il bambino di casa, impietosito e chiaramente ignaro dell’esistenza di rifugi o della loro locazione, ha deciso di salvarla nell’unico modo che conosceva. Ovvero, portandola lontano dal pericolo e affidandosi con fiducia al buon cuore delle persone di Kirkland.

E alla piccola è andata bene: la signora che lo ha trovato lo ha portato dal veterinario, per poi consegnarlo al rifugio locale, il Meow Cat Rescue, dove è in attesa di adozione. Se conosciamo la storia e possiamo raccontarvela è grazie al Meow Cat Rescue, che ha condiviso l’avvenimento sulla sua pagina FB.
Spulciando tra i commenti sotto il post, scopriamo inoltre che la signora O’Narn Bjork ha lasciato una nota scritta nello stesso posto in cui la gattina era stata lasciata, per notificare il bambino che la piccola è ormai in salvo.

Siamo tutti d’accordo: ci sarebbero stati modi migliori di mettere al sicuro la gattina. E sì, non c’è bisogno di dire che sarebbe potuta finire molto male, a passare per il sentiero fosse stato qualcuno di simile al suo padrino. Tuttavia non ce la sentiamo di condannare questo bambino, che in fondo non ha fatto altro che tentare di salvare il suo animale: dato il biglietto che ha lasciato, siamo anche sicuri che se avesse saputo dove trovare il Meow Cat Rescue vi si sarebbe recato lui stesso. Insomma, pur nell’abbandono ha fatto molto più di tanti altri. Tanto di cappello. Sapendo inoltre come la violenza su animali non sia altro che un preludio alla violenza sugli umani, la preoccupazione per il bambino dovrebbe essere tangibile. Non resta che sperare che tutto si risolva per il meglio.

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