La triste storia del leone Jon, al sicuro dopo tante peripezie

Si compara spesso il gatto, citandolo come controparte più “civilizzata”, al leone. In realtà, come forse non tutti sanno, per quanto tanto il gatto quanto il leone siano parte della famiglia dei Felidae, questi due felini appartengono a due differenti sottofamiglie; nell’immaginario collettivo, tuttavia, gatto e leone sono ritenuti eccome legati e connessi.

Proprio in virtù di questo, raccontiamo in questa sede la triste storia del leone Jon, ex “circense” che ora finalmente è stato messo in salvo ed è sereno.

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La triste storia del leone Jon

Fonte: https://www.lastampa.it/

Jon ha dimorato per parecchio tempo presso un circo. Non conosciamo il nome di tale circo, né sappiamo esattamente per cosa fosse stato addestrato inizialmente. Al momento del suo salvataggio, però, era già stato destinato alla riproduzione.

È stato a Vironvay, nella Francia occidentale, che il gruppo per i diritti One Voice lo ha incontrato, e ha quindi lottato a toglierlo a chi lo deteneva. Grazie in particolare alla fondatrice del gruppo, Muriel Arnal, la triste storia del leone Jon ha avuto un lieto fine.

Così, secondo quanto riportato dal sito web “LaStampa.it”, la sig.ra Arnal ha descritto il povero Jon.

Gli artigli di questo leone sono stati estratti e i suoi denti sono stati tagliati e limati fino alle gengive. Questo animale ha sofferto enormemente. È in condizioni peggiori dei leoni degli zoo nelle zone di guerra.

Non solo. Il suo peso, pare, è di soli 116 kg: la metà di quello che un animale sano della sua età dovrebbe presentare.

Guardarlo muovere quei passi tremolanti, ripresi da questo video, è straziante.

Per fortuna, ora Jon è in salvo. E presso il rifugio “Tonga Terre d’Accueil” è finalmente libero dalla sua gabbia e dalla vita di stenti che conduceva.

Quel che però è triste, come prospettiva, è la ragione per cui presumibilmente le autorità hanno regalato la libertà a questa creatura: semplicemente, il circo avrebbe avuto in custodia più leoni rispetto a quanto permesso dalle normative. Del resto, a quanto ha dichiarato sempre la sig.ra Arnal, “La Francia è uno dei pochi paesi in Europa che non ha vietato l’uso di animali selvatici nei circhi”.

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