L’archeologia del sonno: lo spettacolo contro la sperimentazione animale

Il Living Theatre è una compagnia teatrale americana fondata nel 1947 negli Stati Uniti da Julian Beck e Judith Malina e tuttora attiva. Un gigante, all’interno della storia teatrale, che combatte da sempre contro aberrazioni come la pena di morte, la schiavitù del lavoro e le guerre, predicando un principio anarchico e di rivoluzione pacifista. E’ piuttosto interessante, alla luce di questi ideali, la posizione della compagnia verso la sperimentazione su animali al fine di ricerca scientifica: un tema esplorato nello spettacolo L’archeologia del sonno.

 

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Il lavoro del Living per questo spettacolo teatrale inizia con l’idea di comprendere l’altra metà della nostra vita, quella in cui dormiamo e sogniamo. La forma dello spettacolo, il modo in cui trasporre sulla scena il tema del sogno, sarebbe venuto da sé durante il cammino. La compagnia comincia a studiare le fasi del sonno, tenta esperimenti di sogno collettivo e si interessa dei procedimenti utilizzati nei laboratori del sonno; ed è qui proprio dai laboratori del sonno che giunge un’amara scoperta. Infatti, per studiare cosa avvenisse nel cervello delle creature dormienti nei laboratori erano rimasti uccisi 30000 gatti. E fu così che il fulcro de L’archeologia del sonno divenne non la dinamica del sogno ma il dramma dei gatti nei laboratori. Tutti i membri della compagnia interpretarono i gatti prigionieri, tramite una étude, cioè una piccola composizione musicale accompagnata da un solo strumento; veniva poi data vita al momento in cui lo scienziato, interpretato da Beck, entrava e sceglieva due dei gatti per gli esperimenti. Al di sopra del loro dolore, giaceva la città addormentata e ignara dell’orrore in atto.

E’ Judith Malina stessa, nel libro “Storia del Living Theatre. Conversazioni con Judith Malina”, a collegare questo spettacolo alla tematica della sperimentazione scientifica.

In questo modo affrontavamo il tema della sperimentazione e della ricerca scientifica, mantenendo sempre costante però il riferimento ai gatti, perché il modo crudele in cui vengono trattati vanifica la nobiltà della ricerca. 

L’arte è spesso accusata di essere superficiale, e gli animalisti di disinteressarsi dei propri simili: toccando un tema come questo, e spingendosi a combattere a colpi di teatro anche i mali della società umana, il Living Theatre sbugiarda entrambe queste convinzioni. Julian Beck è purtroppo deceduto per un cancro nel 1985, e Judith Malina il 10 aprile di questo 2015. Ma fin quando il loro lavoro verrà trasmesso da una mente all’altra, loro continueranno a vivere e proclamare il loro messaggio di non violenza.