L’attrice Matilde Gioli ha salvato e adottato una gatta incidentata in fin di vita: una bellissima storia
Chi segue le fiction nostrane conoscerà certamente “Doc – Nelle tue mani”, la serie tv ispirata alla storia vera del dottor Pierdante Piccioni, ex primario dei Pronto Soccorso di Lodi e Codogno. Ebbene, della storia di oggi è protagonista l’attrice Matilde Gioli, interprete del personaggio di Giulia Giordano. Questo perché Matilde Gioli ha adottato una gatta incidentata, che senza il di lei intervento sarebbe certamente morta.
Fonte: https://www.instagram.com/matildegioli/
La storia risale alla giornata di Pasquetta, il 18 aprile. Questa miciona tigrata, non più tanto giovane, è stata probabilmente investita sulla strada statale Via Cassia, che collega Roma a Firenze. L’intervento dell’attrice è stato provvidenziale, perché Pupa, così è stata battezzata, era davvero in fin di vita, ci mancava davvero poco.
L’attrice stessa ha raccontato l’accaduto sul suo account Instagram.
A pasquetta abbiamo recuperato questa gatta anziana sulla Cassia in fin di vita. L’abbiamo portata in clinica e dopo aver lottato una settimana oggi mangia beve e fa le fusa. La vita non è affatto finita per lei anzi la riempiremo tutti di coccole e amore. L’ho chiamata Pupa ♥️
E non solo. Matilde Gioli ha adottato una gatta incidentata, e oltre a raccontare la sua esperienza ha lanciato anche un appello a tutti i suoi fan.
Se vi capita di vedere un animale in difficoltà non esitate, fermatevi e portatelo subito in una clinica dove lo possano aiutare.
Un piccolo gesto che da dignità anche a queste piccole vite indifese.
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Parole forse ovvie per chi ha in sé la gentilezza più profonda, eppure succede anche che, per ignoranza o convinzione, si ritenga che un animale stia gironzolando per i fatti suoi. A volte è veramente così, ma vale sempre la pena di approfondire e provare a assicurarsene; in particolare se il ritrovamento avviene su una strada statale o comunque lontano da zona residenziale. Ricordate che gli animali possono benissimo perdere l’orientamento, e aver bisogno di una “zampa” per tornare a casa.
