Le vostre storie – Lucky, gatto cieco dall’animo più che forte

Come ben sa chi di gatti se ne intende, o ha letto abbastanza a riguardo, la disabilità è tutto tranne che un handicap per i gatti privi di una zampa, o persino di due, o che si ritrovano senza la vista in seguito a malattia o incidente. Sembrerà una contraddizione, oltre che anacronistico, ma ostacoli del genere non tolgono affatto la voglia d vivere ai gatti che ne sono soggetti. La storia di Lucky, gatto cieco, ne è l’ennesima prova.

A salvarlo è stata la volontaria Valeria, a cui abbiamo già dedicato un articolo e le cui parole vanno a introdurre questa bellissima storia a lieto fine.

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Questa è la storia, del mio gatto cieco, che uso ogni volta che devo favorire le adozioni di micini ciechi, una volta ha funzionato ed una signora mi scrisse che dopo averla letta era andata in gattile per adottare una gatta cieca e anziana.

Tutto è iniziato durante una mattinata d’estate di 3 anni fa. Alle sette del mattino il telefono di Valeria è suonato; dall’altro capo del filo una signora, sua conoscente, che le ha segnalato con fare agitato un gatto ferito, investito.

“Ieri sera hanno investito un gattino vicino casa mia… l’ho messo poi in uno scatolone, ma questa mattina non hai idea! Sono andata a seppellirlo ed era ancora vivo! Puoi venire?!”

Lasciandosi alle spalle l’indignazione per quel comportamento vergognoso, Valeria si è precipitata sul posto e ha portato subito il poveretto da un veterinario. Dopo l’investimento e nove ore notturne di agonia, quello che si è trovata davanti è stato un gatto di 3 mesi che tremava in stato di shock, con un occhio gonfissimo e sangue al naso. Nonostante questo, però, è sopravvissuto. L’unico danno permanente è stata appunto la perdita della vista, conseguenza del trauma cranico subito.

E quando la signora che lo aveva trovato, ricevuta la notizia, lo ha liquidato con un “È cieco? Allora sopprimilo io non posso prenderlo”, Valeria lo ha portato ha casa con sé e lo ha chiamato, come ben sappiamo, Lucky.

Un nome senza dubbio azzeccato, dato che è stato ben fortunato a trovare Valeria sulla sua strada.

Una volta approdato tra quelle quattro mura Lucky, gatto cieco, ha dimostrato di essere, oltre che coriaceo e attaccato alla vita, anche di animo buono e generoso. È diventato infatti il baby-sitter felino dei cuccioli in stallo presso Valeria, il loro più paziente compagno di giochi e un guardiano attento e scrupoloso. Eccolo con la piccola Lilly!

Che coppia!

In tutto questo, Lucky ha naturalmente dovuto ultimare la sua convalescenza e la sua crescita. Al pari di altri cuccioli è stato nutrito con una siringa, e ha imparato a non fare i bisogni per terra. Poco alla volta, la testa ha ripreso una forma “felina” e ha iniziato a regalare le prime fusa ai suoi umani.

Così, nonostante la cecità, è diventato un gatto che come qualsiasi altro mangia e beve autonomamente, va in lettiera con le sue zampe, gioca con gli altri gatti, sale sul divano, cerca le carezze, si struscia alle gambe.

E ora può finalmente dormire sonni sereni.

Lucky, gatto cieco, non ha davvero niente di meno dei suoi colleghi. E noi speriamo che la sua storia ispiri molti a un’adozione del cuore.