Le vostre storie – Il miracolo di Nuvolina e i suoi piccoli: una storia di amore e speranza
Dare la vita non è mai semplice, anzi, è faticoso e qualche volta non tutto procede liscio. Lo sanno le donne umane, così come lo sanno le mamme del mondo animale non umano. La vita, però, è forte e tenace, e a volte ha soltanto bisogno di un piccolo incoraggiamento. Questa è la morale, per così dire, che il miracolo di Nuvolina e i suoi piccoli ci insegna. La storia ce l’ha raccontata Tina, l’umana di Nuvolina; chi segue le vicende del gruppo Facebook di G come Gatto saprà già che la storia che stiamo per narrare è a dir poco meravigliosa.
Nuvolina, la gatta bianconera di Tina, attendeva in pancia i suoi cuccioli da un po’. Era il suo primo parto, e si sa che le prime volte rischiano sempre di essere più complicate e difficoltose. Finalmente, la sera del 13 novembre l’attesa è finita: Nuvolina ha cominciato a leccarsi, preparandosi al parto, e attorno lei si sono raccolte Tina e sua mamma Lilo.
Il parto procede però da subito in modo un poco strano, con un certo intervallo di tempo tra la nascita del primo e del secondo cucciolo. Tina, sospettosa che ci fosse qualcosa che non andava come solo una sollecita mamma umana può essere, ha atteso un po’; tuttavia, quando Nuvolina si è addormentata coi cuccioli affianco, il parto sembrava davvero concluso.
Di rado il sesto senso di una mamma sbaglia di molto, però… e infatti, il mattino dopo Nuvolina è stata di nuovo presa dalle doglie. Nel suo addome c’era un altro cucciolo, che purtroppo sembrava immobile, come morto nell’utero. Gli eventi sembravano destinati a precipitare. Quella mattina uggiosa, gelida, condita di pioggia e vento, è stata teatro di una corsa disperata dal veterinario, il dottor Irace. Tutto sembrava complottare contro la povera Nuvolina, persino il taxista che non trovava la strada per l’ambulatorio. L’entrata in ambulatorio, avvenuta in extremis, poco prima che giungesse l’ora di chiusura, è stata una boccata di speranza… presto spazzata da via dalla diagnosi del dottor Irace: Nuvolina doveva essere operata. Per il piccolo non c’era speranza, soltanto la mamma poteva essere salvata.
Tutta la famiglia di Tina si è riunita nell’attesa dell’esito dell’intervento, confortando Tina, già intristita dall’idea del piccolo volato sul Ponte, occupandosi di comprare il latte per i due gattini sopravvissuti e di prendersi cura di Ibra, gatto diabetico, e degli altri animali di casa.
Alle 15, dopo quasi tre agonizzanti ore, il verdetto: Nuvolina sta bene, e in serata potrà tornare a casa. Una vittoria parziale, sembrava, data la dipartita del piccolo… ma le sorprese non erano ancora finite. Quella sera non è stata solo Nuvolina a tornare a casa da Tina, con lei c’era anche il piccolino dato per spacciato! Nuvolina e i suoi piccoli sono, quindi, tutti e quattro vivi e vegeti, contro tutte le aspettative.
Il piccolo, denominato Curiocino, non lo saprà mai, ma deve la vita a una ragazza testarda e dal cuore grande: Sara Angelini, l’assistente del dottor Irace, che non si è mai arresa e alla fine è riuscita a rianimarlo e grazie a lei, seppur debole, ne è uscito vivo. E in barba a tutti i pronostici, pochi giorni dopo Cuoricino è stato il primo ad aprire gli occhi.
Così, inizia quella che ci auguriamo sia una lunga, felice vita per Nuvolina e i suoi piccoli. E sposiamo appieno ciò che ha detto Tina stessa:
“Se i gatti hanno 7 vite è pur vero che ci sono angeli terreni come Sara e il dottor Irace.”