Le vostre storie – Sissi, la principessa gatta dal pelo tricolore

Ogni gattofilo lo sa: i gatti ci scelgono, non siamo mai noi a scegliere loro come occupanti della nostra dimora. In qualche modo, i nostri felini preferiti sanno chi approcciare e chi no, quanto concedere le loro attenzioni e quanto stare a distanza. Talvolta, però, la transizione da diffidente gatto di strada a motorino di fusa è lunga e difficoltosa. Proprio di amore e fiducia parla la storia di Simone e di Sissi, la principessa gatta dal pelo tricolore. Simone ha scelto GcomeGatto per raccontarla: noi siamo solo umili menestrelli di una storia stupenda.

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Quando Sissi, vale a dire questa splendida tricolore dal pelo folto e quasi semilungo, ha adocchiato il cortile di casa di Simone già altre due gatte, Stecchina e Caffelatte, dominavano per così dire il territorio. Chi lo sa se l’ha spinta la fame, un briciolo di fiducia o un barlume di speranza: fatto resta che Sissi ha iniziato a frequentare il cortile e, forte della spinta alla sopravvivenza che solo una vita randagia può portare a sviluppare, a fare frequenti visite alle ciotole delle gatte titolari di casa, cacciandole persino via se necessario.

Piano piano, passo passo, quella che era cominciata come un’invasione di cortile al solo scopo di raggranellare un poco di cibo si è evoluta in un rapporto dapprima cauto, poi sempre più sciolto con Simone e la sua famiglia. E alla fine Sissi, così battezzata per il suo portamento elegante e fiero, decisamente principesco, ha rivelato una natura affettuosissima e per nulla parca di fusa.

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Come forse questa foto rivela, la nostra principessa seppur ha acquisito fiducia nel genere umano non ha perso la sua natura un po’ dispotica, tanto che non esisteva rimprovero o mezzo che la persuadesse dal non fare ciò che desiderava. Le sue vittime preferite erano i vasi di gerani e le tende di casa. Il suo umano preferito, invece, il padre di Simone.

L’altra caratteristica che anche una vita più casalinga non ha mai rinnegato è stato il senso di avventura. Sissi infatti amava vagabondare, e proprio questa sua abitudine in un’occasione ha fatto temere il peggio ai suoi umani, e in particolare alla madre di Simone. È capitato, infatti, che Sissi scomparisse per una settimana intera… solo per tornare accompagnata da 5 cucciolini!

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Considerate le tempistiche, Sissi, la principessa gatta dal pelo tricolore, era probabilmente già incinta da qualche tempo. Comunque siano andate le cose, Simone e la sua famiglia hanno accolto a braccia aperte i 5 gattini… che si sono rivelati dei simpatici diavoletti.

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Ribattezzati, per la loro vivacità, “1° Battaglione Fanteria Felina“, questi batuffoli hanno letteralmente rimodernato casa, combinando disastri in continuazione, e esplorato ogni angolo possibile, talvolta rimanendo incastrati da qualche parte. Scherzosamente, la famiglia ha iniziato a tenere un diario con un elenco delle loro imprese e catalogando i danni provocati alla casa come “Morti” e le incursioni finite in un incastro chissà dove come “Dispersi“.

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La famigliola era, insomma, decisamente felice, e i cuccioli… degni figli della loro mamma adorabilmente dispotica.

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Tra una marachella e l’altra sono passati i mesi, e 4 su cinque gattini sono stati adottati. La tigratina pezzata oggi si chiama Elly, il rosso-bianco Lenticchia, la panterina nera Beatrice e il rosso Apollo. Con la madre di Simone è rimasta la tricolore, battezzata Romina. La crescita dei gattini ha portato anche, purtroppo, una brutta novità: il padre di Simone è stato ricoverato in ospedale.

E forse Sissi era proprio andata a cercarlo, il giorno in cui è stata investita. Per lei, purtroppo, non c’è stato nulla da fare se non augurarle un buon viaggio sul Ponte dell’Arcobaleno.

Sissi, la principessa gatta dal pelo tricolore, continua comunque a vivere nella memoria di Simone e della sua famiglia.

Cara bellissima Sissi non ti scorderò mai per l’allegria e la gioia di vivere che ci hai portato, sappi che i tuoi gattini stanno tutti bene nelle loro famiglie adottive,corri felice sul ponte e se puoi ogni tanto vienimi a salutare, mi manchi.

Se avete anche voi una bella storia da raccontare, scriveteci a storie@ilblogdigcomegatto.it

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