Le vostre storie – White, per gli amici Micio
Di storie in posta ce ne giungono diverse, tutte quante una differente dall’altra perché rappresentano un pezzetto di anima di chi scrive. Abbiamo letto tante storie che ci hanno fatto sorridere, di salvataggi e di amicizie nate nel corso di anni. I nostri mici ci fanno sorridere ogni giorno, illuminano la nostra esistenza, ed è proprio per questo che quando giunge il momento di lasciarli andare è tanto difficile. Ricordarli diventa l’unica consolazione che ci resta, per quanto anch’essa sia dolorosa; e oggi vogliamo proprio ricordare uno dei vostri mici. Giulia, una nostra lettrice, ci ha raccontato del suo White, per gli amici Micio, dei 10 anni che hanno trascorso insieme e del dolore dell’addio.
La storia Giulia e Micio comincia nella primavera del 2006. L’amore può sbocciare in numerosissimi modi, e a volte basta una fotografia. Già, perché quando Micio e i suoi fratellini sono nati Giulia era in gita scolastica in Slovenia, ma da quando ha visto quella foto lei non ha pensato ai batuffoli che l’aspettavano a casa al ritorno. Uno a uno quei cuccioli hanno lasciato la casa di Giulia, e così sarebbe dovuto accadere anche a Micio. Ma lui, ostinato come pochi, si è rifiutato di accettare un’altra famiglia nella sua vita. Per lui, Giulia era casa.
Micio ha marcato la sua presenza in casa in numerosissimi modi, e la sua presenza è ancora viva e vibrante in più di un dettaglio. Nel cavolfiore, perché per incredibile che fosse a Micio quel vegetale piaceva; nel rumore della carta stagnola, a cui lui accorreva sempre sperando in una leccornia; nell’assenza del vaso di cristallo, perché è stato lui a romperlo. Persino la visita di un ospite ricorda lui, perché sembra così strano che non sia più qui ad accogliere chiunque entrasse in casa e cercare di di guadagnarsi una carezza. E uscendo di casa, la vista della terra ricorda come Micio adorasse rotolarcisi felicemente.
Ma più di tutto il resto, Micio era il compagno inseparabile di Giulia. Quello che aspettava che lei tornasse da scuola dormendo nel suo letto, che non lasciava mai per più del tempo necessario lei o suo padre, che non l’ha mai lasciata piangere in solitudine.
E Micio ci teneva davvero a restare con Giulia, perché ne ha superate frotte di difficoltà pur di non lasciarla sola. Ha superato le conseguenze di numerose lotte con altri gatti, svariati ascessi e le conseguenze durature di una maledetta puntura di zecca.
Micio era un gattone forte e tenace, ma arriva un momento in cui al richiamo di sirena del Ponte dell’Arcobaleno non si può più resistere. E l’8 febbraio del 2016 lui si è lasciato andare.
Il senso spietato di un non ritorno,
l’eroico coraggio di un feroce addio.
(Carmen Consoli, “L’ultimo bacio”)
Ora Giulia è qui a raccontarci di lui, con la speranza di portare conforto a chi stesse vivendo il suo stesso dolore, e di riceverne un po’, di conforto, da chi dovesse leggere queste parole. Vogliamo chiudere questo tributo a Micio prendendo in prestito proprio le parole di Giulia, che ci hanno fatti commuovere davvero.
Ciao, White. Buon ponte.
10 anni… quanti sono 10 anni? 10 anni x me son stati il diploma di scuola media, la maturità e l’iscrizione all’università; 10 anni hanno racchiuso il mio primo tatuaggio; in 10 anni ho avuto tanti amici e qualche storia; in questi 10 anni ho visto andarsene la mia nonna…
ma ora i 10 anni che vedo, hanno tutti il tuo viso… anzi, muso.10 anni volati via in un soffio.
sei stato il mio gattone, il gatto di una vita praticamente… una vita che te ne ha riservate tante ma che tu hai affrontato senza batter ciglio. sei e rimarrai il mio gatto, x sempre.