L’On. Brambilla contro il pignoramento degli animali

Lady Meow

18 Febbraio 2015

L'On. Brambilla contro il pignoramento degli animali

L'On. Brambilla contro il pignoramento degli animaliQualche giorno fa vi avevamo parlato dell’assurda legge per la quale è possibile pignorare i nostri amici pelosetti.
Trovate la notizia qui.
L’onorevole Michela Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha innanzitutto espresso gioia e soddisfazione per le oltre 95000 firme raccolte con la petizione #giulezampe.
Ma le firme non bastano! L’onorevole ha presentato, già nell’aprile 2013, una proposta di legge contro il pignoramento degli animali domestici (“Introduzione dell’articolo 2911-bis del codice civile, concernente il divieto del pignoramento degli animali domestici”). La Brambilla, che da sempre si batte per i diritti degli animali, chiede aiuto a tutte le forze politiche affinchè la legge venga approvata a breve.


Intervistata da “Il Giornale” l’onorevole ha dichiarato: “E ora è tempo di cambiare. Vietare il pignoramento degli animali darebbe un segnale importante sul piano dei principi e risparmierebbe molte sofferenze: agli animali stessi, che non si possono gestire come cose, mettere all’asta, affidare a chiunque; alle persone, che considerano i propri piccoli amici come membri della famiglia e non sarebbero costretti ad una dolorosa separazione. La distinzione tra “persone” e “cose” non rispetta la loro natura di esseri viventi e sensibili ed appare ormai logora, superata. Bisogna creare per gli animali un nuovo statuto giuridico. (..) Sono piena di mail di persone preoccupate. La signora Sara ha 7 gatti e un debito molto forte da restituire. E mi ha scritto: non è che me li portano via? Un’altra signora che ha due cavalli mi ha fatto la stessa domanda. E qualcuno mi ha chiesto: ma a chi devo intestare i miei cani per stare tranquillo? Insomma, la gente si preoccupa.” Ma purtroppo, come la Brambilla sottolinea, l’Italia è lontana anni luce dal resto dell ‘Europa: “Purtroppo la Costituzione non è stata ancora adeguata alle mutate sensibilità sociali. Il trattato di Lisbona sul funzionamento della Ue, definendo gli animali “esseri senzienti“, ha preso atto che nel rapporto tra uomini e animali qualcosa è cambiato. L’Italia invece ancora non applica questo principio, semplice e rivoluzionario.”