L’opera di volontariato di Valeria, direttamente dalla provincia di Lecce

Ogni gattaro e ogni volontario contribuisce, nel suo piccolo, a rendere più felice un gruppo di animali, non hanno altro che lui, o lei, al mondo. Tantissimi tra questi combattono soli contro il mondo, impegnati come sono in una lotta impari contro chi non si interessa minimamente del destino dei randagi, quando non opera direttamente per il loro male. Ogni volontario meriterebbe una menzione. E in attesa di rendere giustizia a tutti, oggi noi raccontiamo ai nostri lettori l’opera di volontariato di Valeria, che opera nella provincia di Lecce.

 

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Valeria è, si potrebbe dire, nata volontaria. A trasmetterle l’amore per gli animali sono stati i suoi genitori, e quando lei nel 2011 ha deciso di cominciare a prendersi cura dei randagi del quartiere in cui viveva proprio mamma e papà l’hanno sostenuta e aiutata. Molti adolescenti a 16 anni pensano al sabato in discoteca; Valeria, invece, a quell’età ha iniziato a dedicarsi agli animali.

Da una parte, Valeria ha avuto la fortuna di poter contare su vicini di casa comprensivi, che mai si sono lamentati della presenza delle cuccette in legno destinate ai gatti. Dall’altra, l’opera di volontariato di Valeria ha iniziato ad avere risonanza, la notizia del suo buon cuore si è sparsa, e diversi concittadini un po’ meno altruisti hanno iniziato a depositare gatti di tutte le età presso la sua soglia, senza un saluto né un ringraziamento.

 

Due anni dopo, nonostante i dinieghi del Comune alla sua richiesta di un aiuto per far fronte al randagismo (l’Assessore del paese deputato al benessere animale è contrario alla sterilizzazione) è diventata responsabile di una colonia di 33 gatti, dei quali 17 tenuti tra le mura di casa, in una porzione dell’abitazione a loro dedicata, e 16 lasciati liberi di girovagare nei limiti di un’area esterna tenuta in sicurezza. Questi mici sono arrivati da Valeria traboccanti di malattie, non castrati né sterilizzati, e hanno raggiunto pian piano uno stato di salute, seppur non completo a causa degli strascichi di malanni di anni e anni, che in strada non avrebbero potuto nemmeno sognare. Le femmine non figliano più, i maschi non danno vita a cucciolate indesiderate e i loro figli sono stati adottati da tempo.

Oggi, Valeria ha cambiato domicilio: un po’ per dare ai suoi mici uno spazio migliore in cui vivere, un po’ per troncare il pellegrinaggio di chi considerava ormai la sua casa alla stregua di un gattile e si approfittava della sua generosità. I suoi 33 mici sono rimasti con lei, e vivono in un’area di campagna recintata, dotata di tettoia e pareti. Sono divisi in varie aree, a seconda delle loro necessità fisiche e di nutrimento.

 

Vicino a loro ben presto si trasferiranno anche Valeria e la sua famiglia, che hanno tutte le intenzioni di prendersi cura di loro nel modo migliore possibile. Oramai si sono affezionati a questa tribù di felini, che resterà con loro e non andrà in adozione.

Eccola con il suo Lucky, il gatto cieco che lei considera “il simbolo della forza che hanno gli animali, che va oltre la disabilità”.

 

Fortunatamente, non ci sono solo i suoi genitori ad aiutarla. Anche Anita Miccoli, che gestisce il Grand Hotel di Pavia, un porto sicuro per i gatti randagi e ottimo trampolino di adozione, ha accolto due dei suoi mici. I quali hanno trovato casa in un batter d’occhio.

L’opera di volontariato di Valeria non è sfuggita nemmeno all’Accademia dei Gatti Magici, che l’ha premiata durante la sua “giornata degli Oscar gattofili”.

A una persona d’oro come questa ragazza qualche aiuto in più farebbe davvero comodo. E noi di GcomeGatto speriamo di rendere più facile l’opera di volontariato di Valeria, confidando nel buon cuore dei nostri lettori che hanno voglia di rinunciare a qualche caffè al mese scegliendo di destinare invece quel denaro a un gruppo di 33 micioni.

 

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