Mai più animali come premio: una petizione
A chi non è mai capitato, aggiungiamo purtroppo, in occasione di una serata a una fiera o a un parco divertimenti itinerante di ritrovarsi occhi negli occhi con animali terrorizzati, strizzati in spazi troppo piccoli per loro, in attesa di essere consegnati come premio a chi è più bravo ad acchiappare paperelle di plastica, sparare a un bersaglio o semplicemente ha la fortuna di trovarsi tra le mani il biglietto vincente della lotteria? Un esempio di questa pratica è il famoso gioco “Indovina il peso del maiale”, in cui il vincitore può portarsi a casa l’animale.
È successo questa estate a Nonantola (MO), dove peraltro la legge regionale vieta pratiche simili. E infatti, l’OIPA è entrata in azione interrompendo il gioco e portando via la maialina, restituendole così la sia dignità di essere vivente.
Per l’appunto, essere vivente. E’ questo il fulcro della petizione aperta da Valentina Becherini e rivolta oltre che all’Onorevole Michela Brambilla anche all’ENPA e all’OIPA. Valentina invita, nell’introduzione alla petizione, a immaginare una vita in cui lo spazio di movimento è ridotto a una gabbietta o a un sacchetto di plastica, in cui i momenti di solitudine si alternano a un’esposizione di ore e ore al caos della fiera, o parco dei divertimenti che sia.
C’è da dire che alcune regioni e città il passo avanti verso un maggiore rispetto degli animali lo hanno compiuto. Si può citare a livello esemplificativo la Lombardia, l’Emilia Romagna e la città di Senigallia (Marche).
Nel caso della Lombardia il riferimento è alla Legge Regionale 16/2006, il cui art.3, comma 4, recita:
4. È vietato usare animali come premio o regalo per giochi, feste e sagre, lotterie, sottoscrizioni o altre attività.
Per quello che riguarda la tradizionale fiera di Sant’Agostino di Senigallia, il Tar ha accolto il provvedimento del Comune secondo cui non è possibile offrire animali in vendita.
Infine l’Emilia Romagna ha stabilito con la Legge Regionale 5/2005, art. 7, comma 2, che:
Gli animali, sia cuccioli che adulti, non possono essere offerti in premio o vincita di giochi, oppure in omaggio a qualsiasi titolo nell’ambito di attività commerciali, di giochi e di spettacoli. Gli animali di affezione non possono essere utilizzati od esposti a titolo di richiamo od attrazione in ambienti o luoghi pubblici.
Proprio la formulazione della Legge Regionale 5/2005 porta a una riflessione: se ci si fa caso, esposti come premi in queste occasioni non si trovano mai i tradizionali animali d’affezione come cani e gatti. Si tratta più spesso di conigli, cavie, criceti o pesci rossi. Forse che le loro vite valgono di meno?
Firmiamo tutti la petizione di Valentina! E’ sempre possibile che risulti un tentativo inutile, ma vale la pena di farlo.
Dato il periodo vale anche la pena di fare una riflessione sugli animali come regali natalizi. Anche in questo caso gli animali non oggetti: perciò mai, mai regalare un animale come dono natalizio. Anche qualora si sia certi della buona natura degli adottanti, il legame tra umano e animale si costruisce “sul campo”, e noi non siamo nessuno per scegliere un cane, un gatto o qualsiasi altro animale al posto di chi dovrà amarlo per tutta la sua vita. Non sapremo mai se, lasciato libero di agire, il destinatario non avrebbe portato a casa un animale differente.