Michele ci racconta in un’intervista Seppia di Boccadasse, il gatto divo della Liguria
Per raccontarvi questa storia, di cui senza dubbio conoscete il protagonista felino, abbiamo scelto le note di chiusura di questa estate 2023. L’idea è nata tuttavia a luglio, quando il sole ancora splendeva alto e rovente, grazie a un’intervista ottenuta per puro caso.
Di Seppia, la celebrità felina bianconera di Boccadasse, il borgo marittimo di Genova, conosce qualche curiosità ogni appassionato di gatti. Suo malgrado, questo gattone è diventato una celebrità, persino geolocalizzato su Google Maps.
Suo malgrado, perché nonostante la sua fama rimane un gatto come tanti, con un suo definito carattere e le sue peculiarità: non apprezza il contatto fisico in limitata misura, non ama essere preso in braccio come una bambola, ama la tranquillità e, con lo stomaco delicato che ha, se mangia gelato o pizzette si sente male, al punto di soffrire di cistite emorragica.
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Seppia e il suo umano Michele
Noi, nella fortuita chiacchierata che abbiamo ottenuto con l’umano di Seppia in persona, Michele, abbiamo cercato di carpire il “lato umano” di questa celebrità felina. E naturalmente, ci siamo tolti qualche curiosità, che condividiamo volentieri con voi lettori.
Ringraziando ancora Michele per il tempo che ci ha dedicato e le splendide foto che ammirerete, ecco dunque che vi presentiamo Seppia di Boccadasse come raccontato direttamente dal suo umano.
Il celeberrimo Seppia è nato il 10 maggio 2016 a Savona, da mamma Persiano e papà British Shorthair. Si è trattato di una cucciolata domestica accidentale, frutto di spontanea passione. Michele e la sua ex compagna si sono recati proprio nella casa in cui erano nati i cuccioli, per scegliere un micetto.
E come spesso accade con i gatti, in realtà furono scelti: Seppia è entrato nel trasportino per primo, senza esitare. Con lui, quel giorno sono partiti alla volta di Boccadasse altri tre fratellini, scelti per l’affinità tra di loro. Uno dei fratelli, Pepe, ad oggi condivide la casa con Seppia, mentre gli altri due micini sono stati poi adottati dal fratello di Michele.
Seppia e i suoi fratelli
Nel 2019, la famiglia si è allargata. A fare compagnia a Seppia e Pepe sono arrivate Macchia e Poke, due gattine tricolori ritrovate sole solette vicino a una cascina di campagna.
Tutti e quattro i mici escono al mattino, liberi di girovagare; del resto non si allontanano mai troppo, tanto che basta un richiamo di Michele per farli rientrare quando cala la sera. Di notte restano in casa, al sicuro, da quando uno dei suoi mici in una notte di dicembre del 2018 è stato investito da un mezzo della nettezza urbana.
Abituati all’acqua fin da cuccioli, fanno volentieri una bella doccia. Dopotutto sono gatti di mare! Nel caso di Seppia e Pepe, il loro pelo è così fitto che ci vuole un acquazzone consistente perché l’umidità arrivi a dar loro fastidio sulla pelle. Tutti e quattro si vogliono bene, si prendono cura l’uno dell’altro e hanno un carattere dolce e mansueto.
Seppia stesso, a dispetto del suo musetto un po’ imbronciato in stile genovese, non rifugge interamente le attenzioni. Tuttavia, se disturbato senza riguardo, pacatamente si allontana e si rifugia nelle vie più interne del borgo. In verità, sa essere un vero pacioccone: lecca il muso dei cani che conosce, ignorando saggiamente quelli sconosciuti, e dorme sulla pancia di tanto in tanto. Da piccolo, succhiava i lobi delle orecchie. Ovviamente, non è esente da momenti di pazzia felina, in cui sa essere anche molto vocale.
Potrebbe a questo punto sorgere spontanea la domanda: perché solo Seppia è così noto, e i suoi fratelli e sorelle non godono della stessa fama?
Questione di abitudini, semplicemente. Seppia staziona sempre sul muretto in via Boccadasse, la strada più frequentata che è anche quella che porta alla spiaggia, frequenta la gelateria vista mare e si spinge talvolta vicino alla spiaggia stessa. Pepe, invece, preferisce rilassarsi in un giardino vicino a casa, mentre le due sorelle tricolori spesso non si spingono oltre i dintorni del portone.
La comparsa nel film Pixar “Luca”
Tuttavia, la vera notorietà è arrivata nel 2021, quando nel film di animazione Luca il regista Enrico Casarosa ha creato la sua Portorosso ispirandosi a Boccadasse. E indovinate chi è stato il modello di Machiavelli, il gattone di Portorosso?
La Pro Loco voleva realizzare delle calamite di Boccadasse con il muso di Seppia, il Comune ha già proposto di far costruire una statuina in bronzo per ricordarlo dopo la sua morte, ma Michele si è opposto a entrambe le idee. Già così i turisti lo disturbano troppo, ci ha detto chiaramente.
E quanto alla statua, ci si penserà forse quando Seppia non ci sarà più. Anche i post sul profilo Instagram a lui dedicato si sono diradate, proprio per evitare che Seppia venga soffocato di attenzioni dai suoi ammiratori; intenzione, questa, nobile certamente ma che non sembra abbia fatto calare il numero di messaggi.
“Seppia è il gatto mio, non di Boccadasse”, ha affermato Michele. E ha ben diritto, considerato quanto ama la sua tribù felina: non fa vacanze da anni per non affidarli a altri. Per lui Seppia è un essere da rispettare nelle sue caratteristiche e necessità, non un escamotage turistico.
Se, quindi, doveste incontrare questo micione durante un soggiorno in Liguria, siate rispettosi e non trattatelo come un giocattolo o un pupazzo. Sicuramente, con la giusta discrezione, Seppia si concederà volentieri per qualche carezza e una bella foto!
Potrebbe chiedervi del cibo… per il suo bene, come già spiegato, dovrete negare la sua richiesta. Ricordate che non gli piace essere preso in braccio; e se accenna ad allontanarsi, lasciatelo andare, è già tanto che vi abbia concesso una parte del suo tempo, da bravo gatto divo!
Noi speriamo davvero che presentandovi Seppia di Boccadasse come raccontato direttamente dal suo umano vi approccerete a lui con il giusto rispetto e senza pretese.