La storia del micio lasciato in aeroporto a Oslo
Prendere l’aereo, si sa, è una faccenda complicata: ci sono regole praticamente per tutto, dalle dimensioni del bagaglio al trasporto dei liquidi, dal peso della valigia alla… gestione degli animali che viaggiano con noi. Per chi sceglie di partire con il proprio micio, la regolamentazione riguardante gli animali dovrebbe essere la prima da consultare. E invece una trentenne di Oslo non solo ha dimenticato questo passaggio fondamentale, ma ha abbandonato il gatto in aeroporto senza troppi ripensamenti.
Quando la signora si è presentata all’imbarco dell’aeroporto Gardermoen con tanto di trasportino, è stata informata dalla compagnia aerea Norwegian che non era autorizzata a portare il gatto in cabina in quanto, in caso di voli internazionali, gli animali devono essere precedentemente registrati e affrontano il volo in stiva. Una volta informata, la donna si è allontanata tornando mezz’ora dopo senza l’animale al seguito; agli impiegati, insospettiti dal suo comportamento, ha spiegato di aver chiamato un amico e consegnato a lui il micio.
Eppure, qualcosa non ha convinto gli impiegati della Norwegian. Tanto che si sono spinti fino a farsi un giro per l’aeroporto in cerca di un trasportino abbandonato a se stesso, e perfino a controllare le telecamere di sorveglianza. E proprio le telecamere hanno svelato l’arcano e confermato i sospetti: chiarissime le immagini della donna che si reca in un angolo, appoggia a terra il trasportino e si dirige nuovamente all’imbarco, come nulla fosse.
Il povero micio è stato affidato alle cure di un rifugio di Lillestorm. Anche la polizia è intervenuta, e la sedicente signora è stata accusata del reato di crudeltà verso gli animali. La signora Solfrid Nyheim, sovrintendente delle forze di polizia, ha espresso la sua contrarietà alla sola idea che il gatto sia restituito alla sedicente “padrona”: “Non si può restituirlo a qualcuno che lo ha trattato in questo modo”, ha dichiarato.
Inutile dire che noi siamo assolutamente d’accordo con la signora Nyheim. Possiamo solo augurare al micio di incontrare qualcuno, tra le persone di Oslo, che lo ami davvero.