Milano: l’abbandono di una gatta ripreso dalle telecamere di sorveglianza. Ecco la storia di Linda
Non c’è abbandono che non sia sbagliato e che non sia violenza, eppure alcuni travalicano assurdamente nel territorio dell’amore.
Una gatta è stata abbandonata in diretta video a Milano, e secondo i veterinari che l’hanno soccorsa chi l’ha lasciata a se stessa cercava per lei una vita nuova e migliore, senza tuttavia avere il coraggio di “metterci la faccia” bussando alla porta di un’oasi o un rifugio.
Le immagini che vedete provengono dallo stabile di piazza Napoli, dove si trova la Clinica Veterinaria Europea. Dagli screenshot disponibili non si nota, l’apertura è posta contro il muro, per evitare che la gatta sia visibile. E che le sia facile uscire, abbandonare quel rifugio di fortuna e buttarsi in strada.
Non che ce ne fosse bisogno, in realtà. Linda, così ha ribattezzato la micia il personale della Clinica Veterinaria Europea, era talmente terrorizzata da non emettere un suono. Tanti sono passati davanti alla scatola di cartone senza percepire un suono e senza verificare cosa contenesse.
Alla fine, qualcuno si è fermato e così Linda è approdata tra le mani della dottoressa Paracchini, istruttore cinofilo e consulente di relazione felina che gestisce la struttura insieme al veterinario Gérard Mangiagalli.
La dott.ssa ha commentato così l’accaduto: “Nel gesto, che noi assolutamente condanniamo – l’abbandono è un reato – ci abbiamo visto della cura, il modo per dare a questa gattina una nuova vita, sapendo di lasciarla a dei veterinari e senza pensare, forse, di poterla mettere in pericolo: sarebbe potuta agilmente uscire dalla scatola lasciata aperta e finire in strada”.
E il gesto, nonostante tutto, resta da condannare. Perché, se anche Linda sta bene fisicamente come sembra, “non ha mangiato per giorni, non urinava, era pietrificata dall’abbandono”. Chi lo sa, quando riuscirà di nuovo a fidarsi di qualcuno?
Una gatta è stata abbandonata in diretta video a Milano, e ora sta attraversando il suo personale inferno nonostante le (forse) buone intenzioni dei responsabili.