“Musette” di Orazio Saracino: una magia in musica e immagini
Quando si dice che i gatti sono magici, non è una metafora. Queste piccole meraviglie pelose dalle orecchie a punta hanno davvero il potere di strappare sorrisi e rammendare le ferite, talvolta persino quelle più profonde della mente e del cuore. Qualche volta a svegliarci dalle notti buie della nostra vita è il loro bisogno di protezione e amore, altre è la loro curiosità verso un mondo a cui magari avevamo chiuso la porta in faccia. E la canzone “Musette” di Orazio Saracino parla, tra le altre cose, proprio del potere terapeutico dei gatti.
Musette è una gattina dal musetto bicolore,
metà neve alla mattina, metà notte a stelle spente…
“Musette”, come narra la fiabesca voce di Giulia Barozzi, vive con il suo umano, un fisarmonicista il cui sguardo, il cui cuore e il cui tempo si è fermato un passato fatto di successo e di amore, in un appartamento tutto strutturato sulla scala dei grigi. Come lui ha perso la capacità di vedere la vita a colori, così il suo appartamento è grigio.
La vera protagonista di questa storia in musica è appunto Musette. Suoi sono i pensieri che scorrono nel testo e nelle note di Orazio Saracino.
Allo specchio osservando la sua peculiarità,
si chiede se anche il mondo sia a due tonalità…
Ma noi conosciamo i gatti, vero? Difficilmente resistono a “ispezionare” ciò che incontrano di nuovo e intrigante.
Musette con le tue curiosità ingabbiata
in quella casa scolorita e dalle lancette ferme
È il momento di far scorrere la vita
e restituire colore a una coscienza sbiadita
E così, sarà proprio grazie a Musette, e attraverso Musette, che il fisarmonicista ritroverà se stesso. La proverbiale curiosità felina, che spingerà la gattina a scoprire “che sapore ha il vento, e se il mare incontra il cielo sopra e sotto le nuvole”, porterà nuovamente nell’appartamento e nella vita del suo umano il mondo esterno, il presente e con esso il colore che ne è intrinseco. Il tempo, ora, può ricominciare a scorrere. Non a caso, ha spiegato lo stesso Saracino a GcomeGatto, il pentagramma cambia aspetto nel corso della canzone: quando vi cammina Musette al minuto 1:36 circa presenta il numero “3” privo del denominatore, il “4”, segnalando un tempo musicale che non scorre, mentre verso la fine della canzone il “3” è diventato un “3/4”, legittima unità di tempo musicale.
Sembra legittimo, a questo punto, chiedersi cosa abbia da dire il compositore stesso su “Musette”. Queste sono le parole di Saracino a riguardo:
Per me “Musette” rappresenta la coscienza, o meglio, lo “scatto di coscienza” necessario a superare i momenti di difficoltà. Per alcuni questo scatto avviene grazie al potere degli animali, per altri grazie alle proprie passioni o al sostegno delle persone.
Se c’è un messaggio che desidero sia colto, è che c’è sempre una via d’uscita, ma per trovarla dobbiamo saper affidarci all’”altro” e non pretendere di ricercarla da sé. Non importa in quale forma si manifesti l’”altro”, se attraverso la magia di un gatto, i poteri della musica o la capacità di ascolto di un amico.
E forse, “Musette” di Orazio Saracino, pur nella sua semplicità, contiene un messaggio tanto profondo perché, Saracino ha posseduto davvero una fisarmonica e proprio quello strumento ha domato la sua malinconia in un periodo in cui era lontano da casa. La musica è stata, insomma, la sua “Musette”.
Davvero Orazio Saracino, assieme a Gianluca Serratore, il talentuosissimo fumettista che ha realizzato il videoclip di accompagnamento, Giulia Barozzi e la sua voce, Giovanni Chiapparino, il compositore, autore e polistrumentista di cui è la fisarmonica presente nel brano, nonché Davide Bombanella e Alessandro Grasso che hanno curato la parte tecnica audio, ha creato una magia in musica e immagini. Davvero niente male, considerato che è il primo tentativo serio di scrittura congiunta di musica e parole di Saracino!
Ma è possibile che parte del merito, seppur indiretto, nella realizzazione di “Musette” lo abbiano i due amici che hanno ospitato Saracino nel 2014. Durante il soggiorno presso di loro, il compositore ha imparato a conoscere i gatti grazie ai loro due mici, Gru e Patata, ed ha instaurato un legame profondo con Patata, la più schiva dei due.
Ma esiste davvero una Musette, una gattina dal muso un po’ ying-yang? La risposta è “non ancora”, perché appena Saracino si troverà in condizioni logistiche e abitative tali da poter ospitare un micio ne adotterà uno, e quel micio si chiamerà proprio… Musette.
Per chi come noi si è innamorato di “Musette” di Orazio Saracino, abbiamo una notizia splendida: lui e Gianluca Serratore stanno lavorando ad un nuovo progetto, un altro racconto di musica e immagini in cui Musette sarà ancora presente come personaggio.