Panda, da gatta selvatica a motorino di fusa. Tutto grazie all’amore!
Lo sa bene chi tiene in stallo gattini e mici adulti dal carattere difficile: dove sia mancata una precoce socializzazione con l’uomo, è difficile abituare un animale a una vita fianco a fianco di una famiglia. Non è un caso se alcuni rifugi hanno ideato procedure particolari allo scopo. Eppure, con l’amore e la pazienza talvolta è possibile; e Panda, da gatta selvatica a motorino di fusa, ne è la prova lampante. Prima calcava le strade di Flint (Michigan) sola contro il mondo, ora non potrebbe stare senza i suoi umani.
Chi crede nel destino non avrà dubbi che la circostanza che riunito Panda e Cassandra Paxton e il suo fidanzato Blake non sia un caso. Cassandra e Paxton, infatti, l’hanno vista per la prima volta in fotografia, protagonista di un post dove si chiedeva aiuto per lei. Se quel post non fosse capitato sotto i loro occhi, non saremmo qui a raccontare questa storia; però è accaduto, e la coppia, che ha sentito da subito il bisogno di aiutare la povera Panda, è andata subito a prenderla per portarla a casa.
Panda era tanto piccola da sembrare una cucciola, pesava poco più di 1 kg all’età di un anno e mezzo. Piagata da stomatite, aveva perso tutti i denti tranne i canini prominenti e nell’area della bocca abbondavano ulcere e infiammazioni. A ciò erano da aggiungere la presenza di pulci, la tigna e il verme solitario.
E se non fosse stata tanto debole, non avrebbe mai permesso a Cassandra e Blake di salvarle la vita.
Era terrorizzata dagli esseri umani. L’unica ragione per cui si lascia stringere tra le braccia, in queste foto, è che non ha la forza di ribellarsi.
Al termine della visita dal veterinario, è approdata nella sua nuova casa. Per evitare il contagio con i tre gatti di casa ha passato più di un mese in cantina; e sebbene a Cassandra e Blake dispiacesse non averla affianco tutto il tempo, Panda era perfettamente a suo agio così. Per giorni, il loro ingresso era sufficiente a farle scappare i bisogni dalla paura, e l’unica ragione per cui lasciava che la vedessero era la fame feroce che la pervadeva.
Le parole di Cassandra descrivono la sua ansia e preoccupazione molto meglio di quanto potrebbe fare chi scrive.
“È stata la seconda esperienza più triste della mia vita. Scendevo laggiù, la sentivo fare i suoi bisogni nella gabbietta, le davo da mangiare, aspettavo si calmasse e bevesse un po’. Poi, la avvolgevo in un asciugamano umido e la tenevo vicino a me mentre pulivo la gabbia e vi sistemavo coperte pulite, perché lei fosse a suo agio. Cingendola tra le braccia, la accarezzavo con gentilezza sulla fronte con un dito solo. Piangevo, per un’ora e più, mentre la scongiuravo di continuare a lottare.
Ci sono state notti in cui ho pensato di non farcela, che stessi condannando me stessa alla sofferenza. Eppure io e il mio fidanzato abbiamo stretto i denti. È stata un’esperienza estremamente emozionale, estenuante e dolorosa”
Alla fine un risultato piccolo, ma estremamente significativo, ha ripagato la pazienza e la perseveranza di Cassandra e Blake: Panda ha iniziato a fare le fusa, e da quel momento non ha più smesso.
Oggi Panda, da gatta selvatica a motorino di fusa, è una vera coccolona.
Non solo, si è acclimatata perfettamente alla casa, ai suoi umani e ai suoi fratelli a quattro zampe, con cui è ugualmente affettuosa.
Ha imparato cosa significa dormire senza temere per la propria vita, e sfruttare l’istinto felino a soli fini di gioco.
Panda, da gatta selvatica a motorino di fusa, ha davanti a sé una vita che non aveva certamente mai sognato!