La poesia non è un’arte facile. È fatta di parole, come la scrittura, e di ritmo come la musica, senza essere nessuna delle due. E utilizzarla diventa ancora più complesso quando si tratta di narrare di legami profondi, dalle molteplici sfumature. Come quello che creiamo con i nostri gatti. Qualcuno che ci è riuscito, però, c’è, ed è l’autore della poesia Pensaci bene prima di prendere un gatto, pubblicata su Facebook dall’autore Andrew Faber, conosciuto molto bene già da qualche anno dai visitatori del web.
Leggi anche: l’intervista rilasciata da Andrew Faber a G come Gatto
È più che giusto aprire la recitazione di questa poesia con l’immagine scelta proprio da Andrew Faber a suo corredo.
Fonte: https://www.facebook.com/andrewfaberblog/
Pensaci bene
prima di prendere un gatto.
Ti farà credere che sia stato tu
ad averlo trovato
in mezzo alla strada
in un cassonetto
dentro un gattile.
Ti farà credere che sia stato tu
ad averlo salvato
che incontrarvi sia stata fortuna
pura casualità
quando invece era lì ad aspettarti
quando invece era il vostro appuntamento
fin da sempre.
Pensaci bene prima di prendere un gatto.
In quegli occhi si entra una volta
per poi non uscire mai più.
Sappi che di quell’amore
puro
infinito
e randagio
non potrai mai più liberarti.
I gatti amano per volontà
non per bisogno, non per istinto
i gatti amano per essere liberi.
Pensaci bene prima di prendere un gatto
che prendere poi, è un termine inadeguato, sciatto.
Sbagliato.
Un gatto non si prende né si adotta
un gatto si custodisce.
E ricordarti che dovrai accettare il suo caos
la sua elegante arroganza
i suoi attimi di smisurata dolcezza
prenderti cura della sua solitudine
dei suoi momenti di incantevole assenza.
Pensati come a un primo appuntamento
che ogni istante si ripete.
Circondalo di attenzioni, sempre
come un amante corteggia la sua dama
con dolci parole
e infinite carezze.
Sappi che ogni istante lui sa dove ti trovi
come ti senti
e di cosa hai bisogno per essere felice.
Pensaci bene prima di prendere un gatto
perché nessuno più di lui
sa di cosa è fatto l’amore.
Parlo del rispetto dei propri spazi
e dei propri umori.
Parlo del bisogno di nascondersi
a volte
da tutto e da tutti.
Parlo di saper riconoscere
quando è inutile insistere
perché avvicinandosi a volte ci si perde
e di quando insistere, invece
è l’unico modo per tornare a stare vicini.
Parlo dell’arte
di sapersi osservare da lontano
dove ogni cosa acquista la sua forma.
Parlo di saper riconoscere la meraviglia
di volersi entrambi
in quei momenti di rara bellezza
che rimangono impressi per sempre.
Parlo di quando all’improvviso
dal nulla più assoluto
si accende la follia
e si inizia a correre come pazzi
a giocare come ragazzini
buffi e ridicoli
come rendersi conto
che la felicità va abbracciata
graffiata, protetta.
Perché può durare un attimo.
Ma soprattutto
pensaci bene prima di prendere un gatto
perché arriverà il giorno in cui dovrai dirgli addio.
E saprà stupirti di nuovo
come ha fatto per tutta la sua vita.
Mentre non riesce più a reggersi in piedi.
Mentre è sdraiato da giorni lì
nello stesso punto di casa
dove ha scelto di morire.
Mentre non vuole nessuno vicino, tranne te.
E con le ultime forze ancora ti urla il suo amore.
Le fusa che gli escono strane e spente, stonate.
Ma che tu ricorderai
come il canto più dolce
che ti sia stato concesso ascoltare.
Non cercare di dimenticarlo quel dolore, di vincerlo.
Non si può.
Una parte di te si è spenta con lui.
Una parte di te, si è perduta, per sempre.
Non serve davvero aggiungere alcunché. In queste righe c’è tutto: il dolce e l’amaro, la natura del gatto e il ruolo del destino, i suoi doni e le responsabilità che ci assumiamo verso le nostre tigri d’appartamento.
Una sinfonia tanto bella non nasce dal nulla. Questa poesia, come si intuisce dai commenti sotto al post originale, è dedicata al gattone nero ritratto in fotografia. Ed è anche, a leggere il post di Faber a commento, la richiesta di una mano tesa. Fonte: https://www.facebook.com/andrewfaberblog/
Richiesta che noi, con questo articolo, vogliamo esaudire. E dire grazie, a Andrew Faber, per quella meraviglia che è Pensaci prima di prendere un gatto.
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