Perché i gatti detestano così tanto le pastiglie? La risposta è nel loro gusto
Ogni gattofilo degno di tal nome è prima o poi incappato in uno stralcio di umorismo in stile felino. Uno dei classici è certamente il testo Come dare una pillola al gatto, in cui vengono descritti con fare ironico vari metodi fallimentari allo scopo, utili soltanto a provocare abrasioni e graffi all’umano di turno. Leggende a parte, è evidente a tutti che a volte somministrare una medicina a un gatto è un’impresa titanica. Ma perché i gatti detestano così tanto le pastiglie?
La risposta è da ricercarsi nella patina che spesso ricopre le pillole e le pastiglie. Si tratta di una patina dal vago sapore amarognolo. Per noi è pressoché impercettibile, ma per i gatti, dotati di ben 250 papille gustative, risulta ben evidente.
Non aiuta, poi, che l’amaro, assieme all’acido e al salato, sia uno dei sapori che i nostri mici distinguono con più facilità.
Infatti, come ci insegna la psicoetologa felina Ewa Princi, il ben sviluppato senso del gusto nei nostri quattrozampe preferiti è nientemeno che un sistema di allarme. Generalmente in natura il gusto amaro è caratteristico dei cibi velenosi o guasti, quelli da evitare con cura.
Cosa dovrebbe pensare, quindi, un gatto quando cerchiamo di propinargli un alimento amaro? Seguendo il suo istinto più naturale, farà tutto il possibile per tenere la bocca ben chiusa ed evitare di ingoiare la nostra pillola, ignorando che al contrario gli viene offerta per il suo stesso bene.
Ecco spiegato perché i gatti detestano così tanto le pastiglie.
Naturalmente, la via alternativa per somministrare un medicinale indesiderato esiste. È molto più pratico trasformare in polvere la pastiglia e mescolarla al cibo, magari alla sua scatoletta preferita.