Perché i gatti fanno la pasta? Le ragioni sono molteplici.

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Chi ha avuto a che fare per un tempo ragionevole con un gatto, certo non è nuovo all’atto di impastamento felino. Questo comportamento, comunemente chiamato “fare la pasta“, è uno dei tratti più caratteristici e affascinanti dei nostri amici felini.

La questione è abbastanza complessa e variegata. Ci sono ragioni, insite nel carattere o nella crescita del singolo animale, che spingono a questo comportamento? Scopriamolo insieme.

Le origini evolutive del comportamento

Il comportamento di impastare con le zampe ha radici profonde nell’evoluzione felina. Gli studi etologici dimostrano che questo movimento inizia nei primi giorni di vita del gattino, quando il cucciolo massaggia il tessuto mammario della madre per stimolare la fuoriuscita del latte.

Perché i gatti fanno la pasta?

In questi momenti di profonda intimità tra madre e cucciolo, il gattino vive uno stato di completa beatitudine – al sicuro, nutrito e avvolto dal calore materno, senza alcuna preoccupazione. È proprio questa associazione tra il movimento delle zampe e uno stato di profondo benessere che rende questo comportamento così significativo da persistere nell’età adulta, trasformandosi in una genuina espressione di serenità e sicurezza che accompagnerà il gatto per tutta la sua vita.

Questa, tuttavia, non è l’unica ragione per cui il gatto può fare la pasta.

Il significato scientifico del “fare la pasta”

La scienza ha rivelato che questo comportamento apparentemente semplice nasconde una complessità sorprendente. Innanzitutto, le zampe dei gatti possiedono ghiandole specializzate che rilasciano feromoni durante l’azione dell’impastare, e così facendo imprimono su di noi, o sull’oggetto che stanno impastando, un marchio di proprietà chiarissimo per un eventuale intruso. Attraverso questo meccanismo, i felini marcano il territorio come sicuro e comunicano con altri gatti, creando un ambiente che percepiscono come familiare e confortevole. 

Questo comportamento ha anche profonde radici nel passato evolutivo della specie. I gatti selvatici utilizzavano questi movimenti ritmici per preparare le zone di riposo nella vegetazione alta, verificando contemporaneamente l’assenza di potenziali minacce nel terreno. Lo stesso movimento serviva anche per creare spazi confortevoli per il riposo o per preparare un nido sicuro in vista del parto.

La neuroscienza felina ha inoltre dimostrato che questo comportamento è intimamente legato al benessere emotivo del gatto. Durante l’azione dell’impastare, il cervello felino rilascia endorfine, gli ormoni del benessere, creando uno stato emotivo positivo e rinforzando la sensazione di sicurezza e comfort.

Quando prestare attenzione

Sebbene il “fare la pasta” sia generalmente un comportamento normale e indice di benessere, esistono situazioni che meritano particolare attenzione. L’impastare può anche servire come meccanismo auto calmante. In situazioni di stress o ansia, questo gesto ritmico e ripetitivo aiuta il gatto a rilassarsi, riducendo la tensione accumulata.

Un aumento improvviso nella frequenza di questo comportamento potrebbe segnalare stati di ansia o stress cronici. Se l’impastare diventa un comportamento compulsivo o si accompagna ad altri segni di disagio, potrebbe essere opportuno consultare un veterinario per escludere problematiche sottostanti.