Perché i gatti maschi attaccano i cuccioli?
Una delle prime misure preventive che solitamente si prendono quando si ha a che fare con una mamma gatta, è tenere lontani eventuali maschi: è ormai radicato il timore che il maschio attacchi i cuccioli, arrivando persino a ucciderli, e ancora oggi le occasioni documentate di papà felini dal cuore buono non hanno ancora tranquillizzato i più. La realtà è che sì, a volte accade che i cuccioli rimangano vittima di un maschio o persino del loro papà… ma perché i gatti maschi attaccano i cuccioli? Cosa frulla nella loro testa?
Le ragioni sono molteplici, tutte radicate negli istinti e nella struttura sociale.
Desiderio di accoppiarsi
Cominciamo dalla prima ragione, che è poi anche la più conosciuta. Durante il calore, tanto il maschio quanto la femmina interi desiderano accoppiarsi. Tale desiderio, però, scompare nella femmina quando viene fecondata.
E al maschio che la desidera, non restano che due opzioni: rimuovere il suo status di madre uccidendo la prole, o trovare sfogo altrove.
Nel primo caso, in capo a breve tempo la femmina sarà nuovamente disponibile a livello sessuale.
Il secondo, di contro, si sviluppa in maniera un po’ più… creativa. Accade infatti che il maschio, accecato dall’istinto, scelga proprio un cucciolo come sfogo; e come è abituato a fare, inizia l’accoppiamento afferrando coi denti il suo collo. Il cucciolo, a cui questo gesto ricorda la presa della madre, non si ribella e non reagisce, né assume ovviamente la posa che una femmina in calore presenterebbe al maschio. Così, se la presa dei denti è troppo forte, può arrivare a spezzare il collo del piccolo. A questo punto il cadavere altro non è che spazzatura per il gatto, che per tenere pulita l’area può divorarlo senza troppe remore.
Difesa del territorio
Per strano che possa sembrare, a volte l’aggressione rivolta a un cucciolo è una semplice questione di difesa del territorio.
I gatti sanno essere parecchio territoriali, e nonostante la loro indole di predatori solitari qualche volta, similarmente ai leoni, si organizzano in gruppi sociali, detti branchi, e si stanziano in una determinata area.
Un gatto maschio parte di un branco stabilisce dunque un suo territorio e tende ad allontanare intrusi del suo stesso sesso. Quando però un intruso mette incinta una femmina, insinua il suo DNA nel branco, e se stesso in quello che non è il suo territorio; ecco che allora i gattini nati da quell’unione diventano una minaccia indiretta, e in quanto tali vengono eliminati.
Ciò può accadere anche quando un nuovo maschio, in seguito alla morte o alla sterilizzazione del vecchio maschio dominante, “eredita” la zona, perché quest’ultimo qualche volta può decidere di uccidere tutti i cuccioli presenti in quanto colpevoli di non essere figli suoi, bensì del rivale sconfitto.
Questo spiega perché i gatti maschi attaccano i cuccioli quando sono membri di un branco. Eppure la stessa territorialità può spingerli a difendere i cuccioli, se è invece un gatto esterno a minacciarli.
Questo significa che non esistono maschi amorevoli verso una cucciolata? No. I maschi castrati in particolare possono essere ottime madri sostitutive, e può persino accadere che un maschio intero arrivi a sostituire una madre assente o incapace in pressoché tutto, specialmente nei casi in cui non sente minacciato il diffondersi del suo DNA.
Anche in questo caso, però, non è detto che non possano accadere incidenti spiacevoli.
La sottile linea tra gioco e caccia
Come spiegato già in passato, il gioco per il gatto mantiene parte delle connotazioni della caccia.
In genere, mamma gatta conosce molto bene il sottile confine tra caccia e gioco, ma lo stesso non si può dire di tutti i felini maschi. Anche il maschio più gentile verso una cucciolata può, se si sovreccita durante le fasi di gioco, lasciarsi prendere la mano e andarci troppo pesante. Talvolta con risultati tragici.
Dopotutto, proprio come la gran parte delle prede, un gattino emette suoni talvolta striduli, e si muove rapidamente e in modo irregolare, incostante.
Chi si fosse mai chiesto perché i gatti maschi attaccano i cuccioli ha certo trovato in questo articolo alcune risposte. Per conferma e approfondimento consigliamo comunque sempre di interpellare l’unico vero specialista, il veterinario.