Perché il gatto mi fa l’occhiolino? Ecco cos’è lo slow blink

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Capire il linguaggio non verbale dei nostri mici è molto importante, ci aiuta a conoscerli e a capire cosa ci vogliono comunicare. Tra i loro comportamenti più affascinanti c’è quello che gli etologi chiamano “slow blink” o “cat kiss“. Questo gesto, che appare agli occhi umani come un dolce occhiolino, nasconde una complessa rete di significati sociali ed evolutivi che meritano un’analisi approfondita.

Cosa significa? E perché il gatto mi fa l’occhiolino?

Foto di Oldiefan da Pixabay

Dal punto di vista evolutivo, questo comportamento si è sviluppato come meccanismo di comunicazione intraspecifica tra felini. Nei gatti, come in molti predatori, lo sguardo diretto può essere interpretato come un segnale di minaccia o aggressività. Lo “slow blink” si è evoluto come un modo per neutralizzare questa potenziale minaccia e segnalare intenzioni pacifiche. Quando un gatto ne incontra un altro, strizza gli occhi per comunicargli che le sue intenzioni sono sono belligeranti e che può fidarsi di lui.

Durante i millenni di convivenza con gli esseri umani, i gatti hanno affinato questo comportamento, adattandolo alla comunicazione con gli esseri umani. Quindi, quando il nostro gatto ci fa l’occhiolino, ossia ci guarda e socchiude delicatamente gli occhi, ci sta dicendo che in nostra compagnia è a suo agio e che si fida di noi. Sarebbe opportuno, allora, ricambiare il gesto, socchiudere lentamente gli occhi, per fargli capire che il sentimento è pienamente ricambiato.

Evidenze scientifiche

Lo studio di Karen McComb

Nel 2020, un team di ricercatori dell’Università del Sussex, guidato dalla professoressa Karen McComb, ha pubblicato uno studio rivoluzionario sulla rivista Scientific Reports. La ricerca, intitolata “The role of cat eye narrowing movements in cat-human communication“, ha fornito la prima evidenza scientifica dell’efficacia dello “slow blink” nella comunicazione gatto-umano. Lo studio ha dimostrato che:

  • I gatti sono più propensi ad eseguire lo “slow blink” quando i loro umani lo iniziano
  • I gatti sconosciuti sono più inclini ad avvicinarsi a persone che eseguono lo “slow blink”
  • La sequenza dello “slow blink” segue un pattern specifico e riproducibile.


Quindi, è un buon metodo per capire se possiamo avvicinarci ad un gatto che non conosciamo: se volete avvicinarvi al gatto di amici o ad un micio randagio, guardatelo e strizzate delicatamente gli occhi; se il gatto vi fa l’occhiolino a sua volta, potete avvicinarvi tranquillamente.

In definitiva, lo “slow blink” rappresenta molto più di un semplice comportamento: è una finestra sulla sofisticata capacità comunicativa dei gatti e sulla loro straordinaria abilità di adattamento alla convivenza con gli esseri umani.