Perché il gatto soffia: un gesto singolo, varie motivazioni da esplorare
Per quanto le fusa siano il nostro suono felino preferito, esistono altri vocalizzi, questo è il termine tecnico, che il nostro quattrozampe preferito può emettere. Non tutti sono piacevoli, come ci si può del resto aspettare da un animale predatore per natura; ed esistono anche suoni il cui significato non è esattamente ovvio. Ad esempio, perché il gatto soffia in determinate situazioni? Ce lo spiega il sito Culturafelina.it.
Come viene prodotto il suono del soffio?
Il soffio ha origine quando l’ aria viene spinta attraverso la lingua arcuata. In alcuni casi, al momento del soffio, le orecchie sono appiattite sulla testa, la schiena è arcuata e la coda oscilla minacciosamente.
C’è chi ipotizza che, assumendo una posa simile, il gatto imiti quello che, almeno a livello biblico e secondo la storia delle religioni, è il suo nemico più pericoloso: il serpente.
Cosa significa, in linea generale?
Come la descrizione della postura fa intuire, un gatto che soffia non è tranquillo.
Si sente minacciato, e cerca perciò di allontanare chi lo intimorisce. Non vuole lottare, ma lo farà se le acque non si calmeranno. Questo significa che la sua prossima mossa sarà probabilmente un morso o un graffio.
Quindi, se il mio gatto mi soffia si sente minacciato da me?
Per paradossale che sia, considerando quanto già detto, la risposta a questa domanda è generalmente un no. Questo perché, in presenza di un buon rapporto umano-gatto, il soffio spesso si verifica, quando accade, durante un momento di coccole.
Se soffia dopo una certa dose di carezze, può essere perché si senta stimolato, maneggiato oltre il necessario. Questo segnale non giunge mai da solo, è preceduto da avvertimenti come un movimento nervoso della coda.
In questo caso il consiglio, naturalmente, è di lasciarlo in pace. Tornerà sicuramente da noi una volta che si sarà calmato.
Queste righe spiegano perché il gatto soffia. Come comportarsi, invece, se messi di fronte a questo comportamento?
A un primo livello, è bene mantenere le distanze e non “chiuderlo” in un angolo, evitando di forzarlo al tocco. Se è necessario, il corso migliore di azioni è farsi annusare, dargli modo di assimilare il nostro odore e utilizzare movimenti calmi.
Se è il nostro micio di casa a soffiare, occorre capire cosa lo intimorisce. Può essere un oggetto, una persona, una situazione. E dopo, cercare un modo per farlo sentire a suo agio.