Perché il mio gatto non ama essere preso in braccio? Ecco qualche ipotesi
È quasi fisiologico, per noi gattofili: vedere un gatto ci instilla immediatamente la voglia di avvicinarlo e accarezzarlo. E seppure sappiamo bene, e accettiamo, che un randagio o un micio che non ci conosce potrebbero non apprezzare le nostre intenzioni, speriamo sempre di poter contare sul nostro felino di casa per questo. Certo, dal coccolarlo al prenderlo in braccio il passo è breve. Eppure, con nostro dispiacere, ci sono gatti che non amano stare tra le nostre braccia. Ma perché il mio gatto non ama essere preso in braccio?
Le ragioni possono essere molteplici, e noi non abbiamo la pretesa di elencarle tutte. È importante, prima di tutto, ricordare che i gatti non sono oggetti e in linea di massima il fatto di tenerli in braccio, il più delle volte, è un nostro capriccio, che si traduce per loro in una costrizione.
Chiarito ciò, vogliamo ugualmente fare qualche ipotesi a beneficio di chi si sia posto questa domanda almeno una volta nella vita.
Indice degli argomenti:
È molto giovane, poco più che un cucciolo
Se siamo di fronte a un cucciolo, o comunque a un gatto molto giovane, non c’è in genere di che preoccuparsi.
Semplicemente, i cuccioli hanno l’argento vivo addosso e preferiscono di gran lunga essere liberi di giocare e correre.
Il gatto è anziano
Quando ha una certa età, si rende conto di non possedere più la stessa elasticità fisica di un tempo. E se percepisce come fragili le sue ossa, potrebbe non apprezzare di essere strapazzato.
Mancanza di fiducia…
traumi del passato e una mancata educazione alla compagnia umana
Alcuni gatti, si sa, necessitano di tempo per fidarsi di un adottante; siano essi gatti semi-selvatici, non abituati alla compagnia umana, reduci da traumi o semplicemente diffidenti di carattere.
Se si pensa che un abbraccio è, certo, un gesto affettuoso, ma ha anche il potere di limitare il nostro movimento, non è così difficile mettersi nei panni di Micio e comprendere il suo timore di sentirsi limitato nelle sue mosse da qualcuno di cui ancora non riesce a fidarsi.
La cura, in questo caso, è semplicemente un mix di tempo e pazienza.
Qualche volta, nonostante gli sforzi, può succedere che Micio diventi sì un gattone affettuoso, ma rifiuti ancora, caparbiamente, di essere preso in braccio. In questo caso, è possibile che abbia subito qualche trauma relativo a quel gesto che forse non potrà mai dimenticare davvero. A dispetto della sua fiducia nei nostri confronti.
Talvolta, dipende dalla loro razza
Ad esempio, i giganti gentili Maine Coon adorano le coccole e il contatto, ma non altrettanto la stretta delle nostre braccia. Lo stesso vale per l’Abissino, data la sua vivacità.
Di contro, il Ragdoll è un coccolone incorreggibile.
Forse, non lo sosteniamo nel modo giusto…
Se il vostro gatto non rientra nella casistica precedente, è possibile che, senza esserne consapevoli, non lo teniate in braccio nel modo giusto.
Quello che non tutti sanno è che la zona delle ascelle è delicata, pertanto sollevarlo soltanto in quell’area è sbagliato. Inoltre, non essendo noi mamma gatta, è meglio evitare di prenderlo per la collottola, per la stessa ragione sopracitata.
Il consiglio è di procedere in questo modo, ovvero stendere il palmo della mano sotto al petto e l’altra mano più in basso verso le zampe posteriori. Sollevarlo piano e poi fare in modo che le zampe posteriori posino su un appoggio, cioè le nostre braccia.
Se ancora, presi questi accorgimenti, vi ritrovate a chiedervi perché Micio non ama essere preso in braccio, probabilmente nel vostro caso si tratta di…
Semplicemente, una questione caratteriale
Già. Proprio come accade per le persone, non tutti i gatti sono uguali. E forse per il vostro, semplicemente, essere sollevato da terra senza avere libertà di movimento è sgradevole.
In questo caso, il corso di azione più giusto è rispettare il suo volere e non forzarlo.
Certo, ci sono certamente altre ragioni in merito al perché Micio non ama essere preso in braccio. E se queste risposte non vi soddisfanno, è sempre possibile rivolgersi al veterinario.