Quando lo stallo diventa adozione: un’emozione raccontata in foto e parole

Lo stallo è ormai diventato la forma di tutela del benessere preferito dai volontari animalisti: tramite uno stallo, infatti, un animale in attesa della sua casa per sempre può dormire su un letto comodo e ricevere amore e attenzioni costanti. Entrambe cose che un rifugio molto difficilmente può offrire. Oltre a questi vantaggi ce n’è uno ulteriore: a volte lo stallante si innamora dell’animale che ospita e decide di tenerlo con sé, eliminando la necessità di cercargli una nuova casa. Queste foto, pubblicate originariamente da TheDodo.com, raccontano un po’ cosa accade quando lo stallo diventa adozione. Ciascuna è accompagnata da una breve dichiarazione della mamma, o papà, umano.

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“Decisamente non avevamo in programma di avere tre gatti in giro per casa, ma… guardatelo. Chi avrebbe potuto resistergli?”

“L’avevamo accolta perché potesse riprendere un po’ di peso, e poi andare in stallo presso un’altra casa. Ora però non possiamo più rinunciare a lei: è parte della famiglia”

“La gattina che avevo solo preso in affido ora si chiama Frida, ed è una vera rubacuori”

“Dovevo solo restare un po’ in stallo, poi…”

“Ho come l’impressione che rimarrà con noi”

“Lei è Clementine. Dovevo solo tenerla in stallo,
poi ho capito di non sopportare l’idea di allontanarmi da lei”

“Vi presento Cheddar, il gattino che ho dovuto tenere con me”

“Dovevo rimanere solo un po’, ma proprio non è stato
nella natura dei miei due umani rinunciare a me”

“Pensavamo che offrirci come stallatori sarebbe stato un gesto generoso, in grado di farci sentire bene… Beh, abbiamo fallito, o forse siamo stati anche troppo bravi, perché abbiamo adottato questo piccolino, parte del primo gruppo affidato a noi. Potete biasimarci?”

“Proprio non ce l’ho fatta a separarmi da lui, così l’ho adottato.
Si chiama Fred, ma io lo definisco scherzosamente ‘il mio stallo fallito'”

Quando lo stallo diventa adozione, si crea un legame unico tra umano e animale. E noi pensiamo che questa galleria lo spieghi, lo racconti almeno un po’.

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