Quanto costa un gatto e come renderlo felice
Rispetto ai cani, esiste un numero decisamente inferiore di razze di gatti. Ognuna ha le sue particolarità, e sono tutte ugualmente meravigliose. In quest’articolo parleremo di quanto costa un gatto e di cosa fare per renderlo felice ed appagato.
Indice degli argomenti:
Costo di acquisto
Il costo di acquisto di un gatto dipende dalla razza di appartenenza. Ecco un breve excursus sulle razze più note e relativi costi, fermo restando che il nostro consiglio resta sempre quello di adottare un randagio o di recarsi presso un gattile, per offrire una nuova vita ad un gatto sfortunato o abbandonato. Trattiamo l’argomento per amore di informazione.
- Gatto europeo. Si commette spesso l’errore di considerare il gatto europeo come un gatto “senza razza”. Invece, quella europea, è una razza riconosciuta a tutti gli effetti; ed è la più comune in Europa e in America. Essendo la razza così diffusa, i gatti europei spesso vengono regalati, ma nel caso di allevamento con tanto di pedigree, il costo di un esemplare varia dai 600 ai 1000 euro.
- Gatto del Bengala. È tra le razze più costose in assoluto. Il gatto del Bengala, o bengalese, è il risultato dell’incrocio tra un gatto domestico e un gatto leopardo selvatico; infatti una delle sue caratteristiche predominanti è la fantasia a rosette del mantello, che ricorda proprio quello di un leopardo. Il costo medio di un gatto bengalese si aggira sui 1500€, ma ci sono esemplari da esposizione e riproduzione che possono arrivare a costare anche 10mila euro.
- Gatto persiano. Il gatto persiano è stato, da sempre, molto amato e ricercato. Ciò che caratterizza la razza è sicuramente il naso schiacciato e leggermente infossato. Il costo di un gatto persiano può variare dai 500 ai 3000 euro.
- Norvegese delle foreste. Il Norvegese delle Foreste è conosciuto, insieme al gatto Siberiano, come gatto “anallergico”. Impropriamente, si parla di allergia al pelo del gatto, ma a scatenare l’allergia non è il pelo bensì una glicoproteina chiamata Fel d1, prodotta dalle ghiandole salivari, lacrimali e sebacee. Alcune razze, come appunto quella Norvegese, hanno una produzione più bassa di questo allergene ed è, quindi, consigliato per le persone allergiche al pelo del gatto. Il costo di un Norvegese delle foreste oscilla tra i 600 e i 1000 euro, anche se talvolta gli esemplari con altissima genealogia possono superare il tetto dei 1000€.
- Maine Coon. Il Maine Coon è un gatto imponente e maestoso. È sicuramente la razza di gatto più grande in assoluto, con esemplari che raggiunge anche 1,2 metri di lunghezza e i 13 Kg di peso. Il costo di un Maine Coon oscilla tra gli 800€ e i 1500€.
- Scottish fold. La caratteristica principe di uno Scottish Fold sono le orecchie, piccole e ripiegate in avanti su loro stesse. Il prezzo di uno Scottish Fold varia tra i 500 e i 1000 euro.
- Sphynx. Probabilmente tra le razze più particolari, è conosciuto anche come il gatto nudo. Può sembrare completamente senza pelo, in realtà è ricoperto da un pelo impercettibile e quasi impalpabile. Il costo di uno Sphynx può oscillare tra i 700 e i 2500 euro.
- Savannah. Il gatto Savannah è il risultato dell’incrocio tra un gatto domestico e un Serval, il gatto africano. Il discorso qui, si complica leggermente, a causa del fatto chele generazioni del Savannah vengono classificate utilizzando la lettera F seguita da un numero.
Tale numero indica quale percentuale di Serval è presente in quell’esemplare di Savannah, e quindi: con F1 si indica la prima generazione, significa che l’esemplare F1 ha un genitore gatto domestico e un genitore Serval, quindi la percentuale di Serval presente nell’F1 è 59%. Un F2, appartenente alla seconda generazione, ha come genitori gatti domestici ma almeno un nonno Serval. Un F3, terza generazione, ha genitori e nonni gatti domestici, ma un bisnonno Serval. A causa di questo aspetto, il costo è estremamente variabile: un F1 costerà sicuramente di più di un F3 o un F4. Il prezzo medio di acquisto si aggira sui 20mila euro.
Come renderlo felice
Non basta assicurare un tetto sulla testa e la ciotola sempre piena ad un gatto per renderlo felice. Un gatto ha dei bisogni specifici, oltre a quelli primari come mangiare, bere, dormire, ecc…, che vanno soddisfatti.
L’argomento è abbastanza lungo e per nulla banale, e non può essere riassunto esaustivamente in qualche riga. In quest’articolo gli dedicheremo qualche parola, ma sul blog sono presenti articoli specifici per ognuno degli aspetti che citeremo.
Per far sì che il tuo gatto sia felice, devi adeguare l’ambiente alle sue esigenze di specie. Dovrà, quindi, avere tiragraffi o luoghi per graffiare a disposizione, cucce sparse per la casa, luoghi sopraelevati da cui poter osservare e controllare meglio il suo territorio e, non meno importante, un rapporto con gli umani positivo e nutriente. Il discorso si complica leggermente quando ci sono più gatti che convivono nella stessa casa, oppure quando il gatto convive con animali di altre specie, ad esempio un cane.
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