Ragazzi indiani sfamano cani e gatti randagi a Dehradun, in India

Quando si parla di gatti, difficilmente viene menzionata l’India. Esistono, certo, figure feline nel mito e nella leggenda indiane, ma sicuramente sono altri i paesi più correlati a questo animale. Eppure proprio dall’India giunge una notizia che certo rallegrerà il principio di questo non particolarmente eccitante 2021: alcuni ragazzi indiani sfamano cani e gatti a Dehradun, per aiutarli a superare l’emergenza pandemica da CoVid-19.

Un gruppo di gatti randagi

Si pensa, talvolta, che la pandemia impatti solamente sugli esseri umani. Non è, purtroppo, così e anzi a pagarne le conseguenze sono spesso i randagi. Non sempre la loro alimentazione, come accade in Italia, è considerata giustificazione per uscire in tempo di lockdown. E a peggiorare la situazione, c’è la chiusura  di ristoranti e venditori ambulanti, che in India sono la principale fonte di cibo per questi animali.

Ravi Kumar, studente di seconda superiore che contribuisce all’iniziativa, ha dichiarato, stando a quanto riportato su “LaStampa.it”:

Abbiamo deciso di contribuire con i soldi che avevamo a disposizione, perché anche questi animali fanno parte della società e non possono essere abbandonati.

Un altro studente, Nisha Thapa, contribuisce con circa 1.000 rupie al mese.

Noi dobbiamo prenderci cura di loro perché loro non possono salvarsi da soli.

Concetti semplici, che però non sono affatto automatici per tutti. E a dare ancora più valore al gesto, questi ragazzi indiani sfamano cani e gatti a Dehradun senza avere alle spalle famiglie considerate benestanti.

Chi li supporta, però, c’è: si tratta di un gruppo di soccorso del Dipartimento Forestale, che dona 1.000 rupie al mese per il progetto, e ha dato disponibilità per il trasporto per gli animali in necessità di cure mediche. Ravi Joshi, il leader del gruppo di soccorso, ha elogiato questi giovani.

È un gesto molto nobile quello che hanno fatto questi ragazzi, e vorrei tanto che noi adulti avessimo lo stesso cuore e la stessa empatia.

La parte migliore? A quanto pare, fare del bene è contagioso. E infatti, alcuni residenti hanno preso a esempio Ravi Kumar e Nisha Thapa. Servono proprio, buone notizie come queste!

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