La rete di gattari del viterbese: un esempio da emulare e seguire

Uno dei difetti maggiori di gattari e volontari è la tendenza a isolarsi, senza collaborare con altre persone dagli ideali simili presenti in zona. A volte accade per semplice abitudine, altre manca semplicemente la comunicazione, altre ancora nascono rivalità di natura competitiva o potenziate da reciproche accuse di vario tipo. Atteggiamenti e circostanze del genere vanno tutte a danno dei gatti, gli stessi che ciascun cuore animalista vorrebbe invece proteggere da ogni pericolo. Lo sanno bene nella zona di Viterbo: in zona è nata infatti una rete di gattari del viterbese, che punta a coordinare e massimizzare gli sforzi di volontari e gattari dell’area.

Gran parte del merito per la splendida gestione di gattari e colonie va senza dubbio all’associazione Bastet.

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L’associazione Bastet è nata nel giugno 2014, ed è proprio, in primis, alla collaborazione tra gattari che ha orientato il suo lavoro. Le sue volontarie si sono sedute a tavolino con diversi tra i gattari di zona, ascoltandone i problemi e la situazione specifica, percependone la frustrazione nel non poter, essendo soli, prendersi cura dei loro mici come vorrebbero. Proprio a questo punto è entrata in campo l’associazione Bastet, offrendo il suo supporto a ciascun gattaro, e gattara, e mettendo in contatto diversi tra di loro dove potesse essere utile. Dove mancava la registrazione alla colonia alla Asl, le persone sono state indirizzate sulla giusta strada per effettuarla; in tal modo una parte delle sterilizzazioni viene effettuata dalle istituzioni. Per quelle che restano offre una mano l’associazione Bastet, sia in termini di fondi sia in termini di dispositivi per la cattura e la degenza ove necessario.

L’idea, sul lungo periodo, è formare le persone alla gestione di una colonia felina.

Naturalmente l’associazione non si occupa soltanto della rete di gattari del viterbese; diversi e molteplici sono gli eventi di raccolta fondi e mirati a incrementare le adozioni, nonché sempre vive e coltivate le relazioni con le istituzioni o con studi veterinari. Nel 2014 è stata inviata al Comune una proposta per utilizzare aree abbandonate come zone di stallo per gatti, nonché per la creazione di un tesserino per l’accesso al cibo gratuito Nel marzo 2015, la clinica veterinaria Bufalini e Giannini ha approvato la stipulazione di una convenzione grazie a cui i privati cittadini che si presentassero con un animale investito o maltrattato possano ricevere uno scontro di 100€ per interventi superiori a tale cifra. Tale convenzione ha valore di 600€, perciò è temporanea e forse ormai esaurita, ma è stato certamente un inizio nel raggruppare la comunità a favore dei gatti randagi.

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Fonte: http://trupanion.com/

Un impegno e un cuore grande da cui tutti dovremmo prendere esempio.

Resta solo da chiedersi: come funziona, oggi, la rete di gattari del viterbese? Ascoltiamo volentieri testimonianze di lettori della zona!

 

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