Sardegna: apre il primo ambulatorio per randagi
Che i randagi ricevano spesso il trattamento peggiore, tanto da persone quanto da istituzioni, è noto. Certo, esistono amministrazioni e comunità illuminate, ma anche altre che considerano il randagio un “problema pieno di pulci che andrebbe eradicato alla base”. E poi c’è anche chi si rimbocca le maniche e in sordina, senza proclami, muove passo dopo passo spinto dall’amore per loro: e un giorno inaugura, a Carbonia, cittadina della Sardegna, il primo ambulatorio dedicato a cani e gatti randagi. È sito in via Stazione ed è stato inaugurato il 18 gennaio 2016.
L’idea è stata della Lega Nazionale per la Difesa del Cane (qui la notizia specifica sul loro sito), responsabile quindi della gestione dell’ambulatorio. Le cure veterinarie sono fornite da veterinari che hanno scelto volontariamente di partecipare al progetto: e c’è da dire che non si tratta di un impegno da poco, perché l’ambulatorio è disponibile ad accogliere animali bisognosi 24/7. Nelle ore notturne, i veterinari saranno reperibili al numero 3711178471.
La domanda più ovvia è certamente: e i costi del servizio? Nessuno. Proprio come dovrebbe fare l’Asl – e spesso finisce per non fare – l’equipe dell’ambulatorio di Carbonia offre gratuitamente le prime cure a un animale ferito o in necessità di trattamento medico. Un fattore, quello economico, che secondo Patrizia Sitzia, presidente della sezione di Carbonia della Lega Nazionale del Cane, frena spesso parecchi dall’accorrere in soccorso dei nostri amici a quattro zampe. L’ambulatorio è inoltre dotato di un’ambulanza utile al trasporto di animali feriti direttamente dal luogo dell’incidente.
Un dettaglio su cui si preme nel descrivere questa nuova iniziativa è che “non vuole essere in competizione con altri ambulatori veterinari”. Questo, all’atto pratico, significa che l’equipe somministra le prime cure del caso e le terapie base come quelle anti choc, anti dolorifiche e piccole anestesie. L’esortazione è poi, sempre, di non smettere di contattare in prima istanza l’Asl in caso di necessità: certamente, poi, se l’Asl non dovesse offrire assistenza, l’animale sarà sempre il benvenuto all’ambulatorio di Carbonia.
Questa meravigliosa idea divenuta realtà sembra quasi dare un figurato schiaffo a chi accusa il Sud Italia e le Isole, come appunto la Sardegna, di non fare nulla per la situazione dei randagi, dimostrando evidentemente il contrario con un atto non solo compassionevole ma anche messo in piedi con un occhio di attenzione alle dinamiche economiche e sociali. Che altro dire? Meravigliosi!