Scoperto il “gene purrfect”: il segreto genetico dietro fusa e vocalizzazioni dei gatti

Lady Meow

3 Giugno 2025

scoperto gene fusa gatti

Una nuova scoperta scientifica promette di cambiare il nostro modo di comprendere i comportamenti più iconici dei gatti domestici. Un team del Wildlife Research Center dell’Università di Kyoto ha identificato una variante genetica che sembrerebbe regolare alcuni aspetti chiave della comunicazione felina, come le fusa e la vocalizzazione. Questo gene è stato soprannominato dai ricercatori “gene purrfect” per la sua stretta associazione con questi comportamenti.

Il gene AR e la comunicazione nei gatti

La ricerca ha analizzato il gene AR (recettore degli androgeni), già noto per il suo ruolo in numerosi processi biologici, tra cui lo sviluppo sessuale e le risposte comportamentali. I ricercatori si sono concentrati su come una variazione nella lunghezza di questo gene potesse influenzare le interazioni sociali dei gatti.

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Lo studio ha coinvolto 280 gatti domestici sterilizzati, di diverse razze e incroci, raccolti tramite una vasta rete di volontari. I dati comportamentali sono stati ottenuti attraverso questionari compilati dai loro umani di riferimento, mentre i campioni biologici hanno consentito l’analisi genetica.

I risultati della ricerca

I dati hanno mostrato una correlazione significativa tra la lunghezza del gene AR e alcuni comportamenti sociali:

  • I gatti portatori della variante “short-type” tendevano a fare più fusa rispetto a quelli con la variante “long-type”.

  • Nei maschi, la presenza dell’allele “short-type” era associata a una maggiore propensione alla vocalizzazione diretta verso l’essere umano.

  • Nelle femmine, invece, la stessa variante sembrava associata a livelli più alti di aggressività verso gli estranei.

Questi risultati suggeriscono che il gene AR possa modulare non solo la frequenza delle fusa e dei vocalizzi, ma anche tratti comportamentali legati all’interazione sociale.

Confronti evolutivi con altri felini

Un aspetto particolarmente interessante della ricerca è stato il confronto tra il gene AR nei gatti domestici e in altre undici specie di felidi selvatici. Le specie strettamente imparentate, come il gatto leopardo (Prionailurus bengalensis) e il gatto pescatore o gatto viverrino (Prionailurus viverrinus), presentano esclusivamente la variante “short-type”.

Nei gatti domestici, invece, si osserva una maggiore variabilità, con la presenza anche di versioni “long-type” del gene. Questo suggerisce che tali differenze siano emerse nel corso della domesticazione, forse come risultato di selezioni involontarie operate dall’uomo verso tratti comportamentali più adatti alla convivenza con gli umani.

Questa scoperta apre nuove prospettive sia nella comprensione dell’evoluzione del gatto domestico, sia nel miglioramento del suo benessere. Conoscere le basi genetiche di comportamenti come le fusa e la vocalizzazione potrebbe aiutare veterinari e comportamentalisti a:

  • Sviluppare strategie di socializzazione più efficaci.

  • Individuare soggetti con maggiore predisposizione a comportamenti comunicativi positivi.

  • Migliorare la gestione di comportamenti problematici legati alla socialità o all’aggressività.

Inoltre, approfondire lo studio dei geni associati ai comportamenti sociali può offrire nuovi spunti anche per la selezione etica di animali più equilibrati e adatti alla vita domestica.