Strambe storie feline – volume 4
Nel volume uno e nel volume due, abbiamo ripercorso le tante piccole e grandi stranezze che il gatto può offrire nel corso di una giornata a chi conviva con lui, o lei, che sia. Nel volume tre abbiamo esplorato alcune esuberanti e singolari attività notturne. Questo volume quattro delle nostre strambe storie feline, invece, è dedicato ad alcuni strambi comportamenti in ambito “culinario” e una delle consuetudini più conosciute dei mici: la loro abitudine a portarsi in giro giochi e altri oggetti, qualche volta donandoli al loro umano.ova, arraffa e (qualche volta) dona
Se pure è vero che a molti dei gatti piace il nostro sudore, e potrebbero anche apprezzare un indumento da mettere in lavatrice, ciò non spiega perché qualche volta si appassionino a calzini già lavati e sistemati nel cassetto. Eppure succede. Al gatto di Talia Everding, ad esempio.
Talia riferisce come il suo gatto, di tanto in tanto, si rechi nell’armadio, prenda in bocca un mucchietto di calzini, miagoli nel classico tono da “ho trovato qualcosa”, e poi molli i suddetti calzini in corridoio, come fosse una sorta di dono ai suoi umani. Probabilmente non sapremo mai perché proprio i calzini: quello che è certo è che se sono un dono, loro si aspettano che venga accolto con un sorriso.
Ma c’è chi fa di peggio. Che fare se i calzini diventano puntine da disegno, e vanno a finire nelle scarpe nel momento in cui vi girate e non avete l’occhio su Micio?
È il caso del micio di jenk45e655a19. Forse il suo gatto sta cercando di ucciderlo?
L’aneddoto che conclude questo trio è talmente singolare che non abbiamo trovato una foto adatta a rappresentarlo. Del resto, avete mai sentito di un gatto che cercasse di portarsi via… un ritratto?
Non è uno scherzo. La gatta di Catherine Danaire è stata sorpresa nell’atto di trascinare per la stanza un ritratto di Gesù, destinato a essere impacchettato come regalo per un’anziana zia, e colta in flagrante è corsa via mollando la “refurtiva”. Ovviamente, a tutt’oggi dire cosa volesse farci è impossibile.
(Le strambe storie feline continuano alla pagina successiva)