Svolta epocale in Italia: dal 2022 chiusi allevamenti animali per pellicce

Un grande regalo di Natale in piccolo anticipo. Il governo Draghi ha approvato un emendamento della Legge di Bilancio che vieta l’allevamento e l’uccisione di animali da pelliccia. Si tratta di una direzione animalista che rappresenta una svolta epocale per il nostro Paese.

La norma, che entrerà in vigore dal 2022, allinea l’Italia ad altri Stati europei dove questo tipo di attività è già vietato: Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia.

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I dettagli

La proposta, che sarà votata in Aula mercoledì, è arrivata con un emendamento alla Manovra, a prima firma della capogruppo di Leu, Loredana De Petris. Con questa norma sarà fatto divieto di allevamento, riproduzione in cattività e uccisione di visoni, volpi, procioni, cincillà e animali di qualsiasi specie utilizzati per ricavarne pelliccia. Con questa misura gli allevamenti resteranno aperti in deroga solo fino al 30 giugno 2022. Dopo quella data, saranno chiusi e indennizzati con 3 milioni di euro.

La gioia

Grande gioia per il mondo animalista: “Una vittoria frutto dell’instancabile lavoro di contatto, informazione e collaborazione portato avanti in questi anni con tutti i soggetti istituzionali coinvolgibili, e che condividiamo con le decine di migliaia di persone che hanno sostenuto la nostra battaglia e firmato le nostre petizioni”, ha dichiarato la LAV – Lega Anti Vivisezione.

In Italia gli allevamenti rimasti sono cinque, e si trovano nelle province di Brescia, Cremona, Forlì-Cesena, Ravenna e L’Aquila. Entro il 31 gennaio 2022 sarà emanato un decreto che prevederà l’affidamento dei visoni a strutture gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute.