Tennessee: primo registro di maltrattatori di animali!
Un occhio attento alle reazioni di fronte a una violenza, o maltrattamento che sia, a danno di un animale, non potrà non notare una variabile comune: la richiesta a gran voce dei nomi dei responsabili. Vogliono conoscerli tanto volontari e gestori di rifugi, desiderosi di evitare di far finire gli animali in cura presso di loro a casa di seviziatori e sadici, quanto animalisti “semplici”. Ora, lo stato del Tennessee, uno degli stati appartenenti agli Stati Uniti d’America, accontenta gli animalisti residenti all’interno dei suoi confini.
Nello stato del Tennessee è infatti attivo dal 1° gennaio 2016 un registro contenente nomi e dati come fotografia, sesso, età e indirizzo di chiunque sia stato giudicato colpevole di maltrattamento di animali. Dopo il primo reato i maltrattatori resteranno schedati per due anni, dopo il secondo reato per cinque. Dettaglio ancora più importante, il database è pubblico e visibile a chiunque voglia consultarlo.
Si tratta indubbiamente di una vittoria considerevole per gli animali e chi lotta per amore loro, nonché di un aiuto prezioso per chi si trova a dover scegliere a chi affidare un animale salvato dalla strada. C’è evidentemente, alla base di questa iniziativa, un rispetto nuovo per le forme di vita non umane.
Detto ciò, non possiamo però esimerci dall’esprimere una considerazione: se l’accesso a questo database è consentito a tutti, senza restrizioni, c’è una concreta possibilità di ritrovare un colpevole di abuso verso gli animali privo di sensi a causa di un pestaggio furioso, o persino ammazzato, ad opera di un animalista in cerca di vendetta. Il problema, prima che morale, è di rispetto delle sentenze e di legislazione: come intende il Tennessee scongiurare uno scenario simile? Forse, è già prevista la possibilità di tracciare gli accessi al registro e così facilitare il lavoro delle forze dell’ordine, nel caso. Sicuramente però, un sistema simile facilita una politica alla “occhio per occhio” oltre a evidenziare una carenza nel lavorare gomito a gomito in primo luogo con associazioni e rifugi, i “custodi” di animali riconosciuti a livello legislativo. Circostanza singolare, considerando che è stato progettato proprio a livello statale. Viene da pensare che, per il bene degli animali, bastasse una lista di nomi accompagnata dalle rispettive foto, lasciando a forze dell’ordine ed enti animalisti i dettagli utili a rintracciare e riconoscere senza colpo ferire i criminali.
Nondimeno, nonostante la critica appena espressa, non si può non fare un enorme plauso al Tennessee e alla sua sensibilità verso i diritti animali!