The Cat House on the Kings, un rifugio americano da sogno
Della situazione dei randagi negli Stati Uniti se ne dicono di cotte e di crude, e quel che è peggio è che il tratto più spesso evidenziato è la tendenza di alcuni rifugi a praticare l’eutanasia sugli animali non adottati entro un certo lasso di tempo dalla loro entrata in gabbia. Fortunatamente, il panorama statunitense non è tutto così nero: ci sono anche realtà, no-kill (cioè che non praticano l’eutanasia come procedura standard) e degne di nota in positivo, come la The Cat House on the Kings.
La The Cat House on the Kings è un rifugio della California, che ha sede per la precisione a Parlier ed ospita il più che dignitoso totale di… circa 700 gatti. Dato questo straordinario numero, non si resterà certo sorpresi più di tanto a sapere che si tratta del rifugio americano no-kill più abitato degli Stati Uniti.
La signora dai capelli neri e con gli occhiali visibile che in questo video è Lynea Lattanzio, la fondatrice della The Cat House on the Kings.
Come spesso accade per i migliori gattili e oasi feline in genere, anche questo rifugio è nato quasi per caso.
Era il 1981 quando Lynea si trasferì in una nuova casa, circondata da una considerevole area verde. Fresca di divorzio, si rese presto conto di come quello spazio fosse in realtà eccessivo per lei, ma non aveva ancora ben chiaro come impiegarlo in modo proficuo. La risposta è giunta nove anni dopo, quando suo padre le ha chiesto aiuto per trovare due gatti da adottare; alla fine della sua ricerca, Lynea si è trovata con non due, ma 15 gattini tra le mani. E nell’arco di meno di un anno, ha finito per salvare 96 gatti e trovare loro una nuova casa.
È così che la The Cat House on the Kings è nata. Nell’arco dei 14 anni successivi Lynea ha venduto il suo anello nuziale con diamanti e la sua Mercedes per amore dei mici, e ha inoltre intrapreso una formazione di tipo veterinario per ammortizzare le spese mediche.
L’area del rifugio è cresciuta ulteriormente, e ora la zona verde a disposizione degli ospiti felini è più ampia ed è dotata delle adeguate reti perché possa essere definita “in sicurezza”.
Di certo gli Stati Uniti hanno ancora molta strada da fare in termini di gestione del randagismo. Tuttavia, progetti come questo o ad esempio l’iniziativa Farm Livin’ sono una luce di speranza. Per chi volesse saperne di più in merito alla The Cat House on the Kings è possibile visitare il sito web dedicato.