Tre leggende giapponesi sui gatti, piene di mistero e magia
In Giappone, lo si sa ormai molto bene, il gatto è una figura onnipresente. Non solo campeggia sui cappuccini, a decorazione, ed è tema di più di un profumo, ma ha ormai trovato il suo posto anche presso i luoghi di lavoro. Una fascinazione tanto radicata verso i nostri felini preferiti ha radici profonde, e non dovrebbe sorprendere, allora, sapere che proprio il gatto abbia dato origini ad almeno due creature del folklore del Giappone, ovvero, il Nekomata e il Bakeneko. Le tracce feline non terminano però qui: esistono almeno altre tre leggende giapponesi sui gatti.
Il vampiro, il mostro della notte per eccellenza dotato di lunghi canini adatti a prosciugare i vivi del loro sangue, ha raggiunto una certa fama anche in Oriente. E in Giappone, i detrattori più tenaci del gatto sostengono ancora oggi che i vampiri prendano forma felina per introdursi più facilmente nelle case. Fortunatamente, è possibile riconoscerli grazie alla peculiare presenza di due code.
Il folklore non è altrettanto chiaro in merito agli stregoni. Anch’essi, pare, assumono forma di gatto… in modo da raggiungere e poi divorare i bambini che si sono comportati male. Questa, in realtà, sembra più una di quelle “fiabe cautelative” che raccontiamo anche noi per far desistere i nostri figli da determinati comportamenti scorretti o ineducati. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare dell’Uomo Nero!
Chi non è mai trovato di fronte a un soprammobile come questo?
Forse non tutti, però, ne conoscono l’origine. Pare che, in tempi antichi e non ben precisati, un gatto invitò un nobile a entrare in un edificio indicandogli l’ingresso con la zampa… e salvandogli così la vita, perché un attimo dopo un fulmine si abbatté nello stesso esatto punto in cui si trovava l’uomo.
Non è il solo modo in cui, secondo i Buddhisti, i gatti porterebbero fortuna. Essi sono infatti convinti che i gatti dal pelo scuro “portino” oro, e quelli dal pelo chiaro attirino l’argento.
Chi conosce il Giappone, sa che i gatti sono legati, nelle credenze del paese, alla spiritualità. Ecco allora che è facile credere che un micio sia tornato momentaneamente dal regno dei morti; o che, nella chiazza nera sul suo pelo, trasporti l’anima di un antenato…
Cosa ne pensate di queste tre leggende giapponesi sui gatti?